Involtini di asparagi verdi e carne salada scottata

Involtini asparagi verdi e carne salada scottata

Ti è mai capitato di raccogliere gli asparagi? Vederli spuntare dal terreno, belli dritti a puntare dritto al cielo e la luce del sole.

Una verdura così piena di forza da bucare il terreno e farsi strada può dare solo benefici, lo sai che è ricca di ferro, diuretica e depurante per le funzionalità renali?

Aprile e maggio sono i mesi in cui faccio il pieno di asparagi, soprattutto verdi e viola, a mio avviso molto più saporiti dei bianchi e privi degli odiosi filamenti che caratterizzano la variante bianca.

Oggi la pianura con i suoi asparagi incontra il Trentino e la famosa carne salada, antico metodo di conservazione della carne. Tendenzialmente speziata e dolce contrasta bene il sapore ferroso degli asparagi.

Io accompagno questo eccezionale secondo o piatto unico con una vinaigrette al miele Antonia senape Italia (antonia-mosterd.nl) una nota di freschezza a questo piatto dai sapori complessi.

Ingredienti per 4 persone:

  • 24 asparagi verdi
  • 16 fette di carne salada tagliata sottile
  • Vinaigrette al miele
  • Sale
  • Olio evo

Procedimento:

Per prima cosa lava gli asparagi ed elimina la parte finale, coriacea e dura. Cuoci gli asparagi a vapore per 10 minuti, aggiusta di sale.

Stendi sul piano di lavoro le fette di carne salada, sovrapponendo due fette per ogni involtino. Appoggia sopra la carne salada tre asparagi e arrotola.

Scalda una padella con un filo d’olio e fai rosolare gli involtini velocemente, più scaldi la carne salada e più diventerà saporita.

Impiatta due involtini a persona e guarnisci con vinaigrette al miele.

Se non ami la senape puoi utilizzare anche una salsa preparate con yogurt greco e succo di limone o lime, giusto per dare al piatto quel tocco di freschezza.

Puoi accompagnare gli involtini anche con insalata, per rendere ancor più completo il piatto, magari aggiungendo anche qualche cipollina agrodolce.

 

 

La Vetrina dell’ Amarone 2022

La Vetrina dell'Amarone 2022

Dopo due anni di stop, e con un panorama internazionale tutt’altro che tranquillo torna protagonista l’ Amarone della Valpolicella. Nel cuore della Valpolicella La Verina dell’ Amarone 2022 ha il compito di riportare ai banchi d’assaggio il celebre vino veronese. Per dare modo a tutti di creare un contatto con questo grande vino da meditazione, addetti ai lavori o semplici appassionati.

La manifestazione rientra nel progetto della manifestazione Palio del Recioto e dell’Amarone che tradizionalmente si svolgerà a Negrar nel week end pasquale, per capirci  dal 16 e 18 aprile.

Il Palio del Recioto e Amarone della Valpolicella

Il Palio è giunto alla 68′ edizione, torna nel 2022 ampliando ancora di più gli eventi e gli intrattenimenti.

Per le persone che vorranno trascorrere qualche ora tra le colline della Valpolicella, tra bellezza e un calice di vino.

Un programma che racchiude al suo interno territorio, eccellenza e cultura, con alcune novità sul fronte della degustazione dei vinigastronomia, teatro e appuntamenti culturali passando dalle visite guidate alla “Villa dei Mosaici”.

Solo nominare il Palio del Recioto si respira già l’aria di festa paesana che questa manifestazione rievoca, ma il progetto è sempre più rivolto ai produttori vitivinicoli, e ad integrare il comparto produttivo nella manifestazione.

Non dimentichiamo che il Recioto era di fatto il vino prodotto e consumato abitualmente in tutte le famiglie della zona. Quindi mantenere vivo il palio vuol dire mantenere viva tradizione e cultura popolare.

Importante novità l’apertura al pubblico della bellissima Villa dei Mosaici, visite guidate illustreranno ai fortunati il luogo che è da qualche anno al centro di un importante progetto di restauro.

Di seguito il programma della manifestazione:

https://citynews-veronasera.stgy.ovh/~media/44435480388728/programma-palio-del-recioto-2022-2.pdf

Villa Mosconi Bertani

 

Villa Mosconi Bertani
Villa Mosconi Bertani

Due giorni di degustazione si sono svolte il 26 e 27 marzo nella splendida location di Villa Mosconi Bertani vicino a Negrar, nelle splendide sale si sono date appuntamento 20 cantine:

 

 

 

  • Albino Armani
  • Villa Crine
  • Terre di Leone
  • La Marega
  • Benedetti la Villa
  • Manara
  • Roberto Mazzi
  • Paolo Cottini
  • Cantina Valpolicella Negrar
  • Tenuta Santa Maria
  • Damoli
  • Le Bertarole
  • San Rustico
  • Boni Alessandro
  • La Quena
  • Corte Martini
  • Villa San Pietro Winery
  • Franchini
  • Nepos Villae
  • Rubinelli Vajol

Ogni produttore ovviamente ha proposto in assaggio una o più annate di Amarone della Valpolicella, celebre vino rosso da meditazione. Con piacere devo dire che ho visto una forte presenza di giovani.

Presenti non  solo per assaggiare il vino, ma soprattutto capire il prodotto e farsi guidare dal produttore all’interno di un percorso olfattivo e gustativo unico.

Sì perché diciamolo, quando si partecipa a una manifestazione che propone un prodotto di gran livello come l’ Amarone della Valpolicella è difficile trovare un vino con difetto.

La cosa che invece si deve fare è lasciarsi trasportare dai sensi e incantare dal racconto, cercare la sfumatura dettata dalla posizione del vigneto, differenze del terreno, e chi più ne ha più ne metta.

 

Villa Mosconi Bertani
Villa Mosconi Bertani

Perché anche se parliamo di una zona circoscritta non vuol dire che il prodotto finale sia uguale, la differenza geologica del terreno da zona a zona e l’esposizione del vigneto rispetto al sole rende la stessa denominazione molto diversa per alcuni punti.

Terreni per composizione di materiali diversa dona sentori diversi, ma anche la flora e la gestione della stessa creano diversità che poi si percepisce nel calice.

Avevo bisogno di tanta bellezza, dei luoghi, dell’atmosfera, dei prodotti, una bella giornata di sole circondata dal bello e inebriata dai profumi di frutta rossa e spezie che solo l’Amarone sa donare.

Amarone della Valpolicella
Amarone della Valpolicella

 

 

Vinifera 2022

vinifera 2022

Trento è sempre una città piacevole ed accogliente. Con il suo ordine e la sua calorosa riservatezza, è un piacere tornarci soprattutto in primavera, quando Vinifera edizione 2022 apre i cancelli di Trento Expo.

Vinifera la Mostra Mercato, in una frase il riassunto di quello che rappresenta questa manifestazione.

Un luogo in cui i produttori mettono in “mostra” le loro creature, e dove i visitatori le possono assaggiare, comprendere grazie all’interazione immediata con chi ha dato vita al prodotto, e infine acquistare e portare a casa una parte di quell’esperienza.

Vinifera 2022

L’edizione 2022 vede in degustazione vini di montagna italiani, con rappresentanze di tutte le regioni interessate, per poi proseguire con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia.

Un’ulteriore balzo in avanti per la manifestazione che per questa edizione vede notevolmente ampliata la proposta di vini degustazione, e vede la presenza ai banchi di assaggio con vini biodinamici dell’ associazione francese Vignerons de Nature.

Sempre presente anche la proposta food, rivolta sempre più al consumo consapevole, che passa per la conoscenza della stagionalità ma anche per la conoscenza del ciclo produttivo, evitare gli sprechi e ricavare tutto il possibile dalla materia prima.

Una piccola nota, tanto per sottolineare la sensibilità degli organizzatori verso la sostenibilità, con il calice non viene consegnato il classico sacchetto porta bicchiere.

Se ci pensi viene quasi sempre buttato e trattandosi di tessuto lavorato si tratta di rifiuto non riciclabile.

La mia manifestazione

Chi mi segue sa che non pubblico mai sul blog prima di aver partecipato all’evento in questione, per me è come parlare di un luogo mai visitato e soprattutto capito.

Due cose porto a casa da Vinifera, la crescente presenza giovane a questo tipo d’eventi, presenza consapevole e interessata. Giovani che interagiscono con i produttori e sono interessati a capire il prodotto e la sua produzione.

La seconda cosa riguarda me e la mia consapevolezza in tema sidro, hai capito bene, questa volta non ti parlerò di vino, o meglio non ti parlo di vino prodotto con l’uva, ma di un prodotto figlio della fermentazione delle mele.

Devo ammettere che non ho una grande esperienza in merito, ma grazie all’incontro in fiera con Sidro Vittoria, posso dire di aver acceso in me la lampadina.

Sidro di mele
Sidro di mele Sidro Vittoria

Quando incontri una persona che in cinque minuti fa nasce in te una curiosità persistente, che ti porta a scrivere della realtà che ti è stata raccontata vuol dire che ti è stato trasmesso amore e passione per il proprio lavoro, per la propria realtà produttiva.

Il progetto ha la sua sede in Cadore e mira a recuperare varietà di mele storiche, tradizionali e locali, adatte alla produzione di sidro. Frutteti al margine dei boschi in terreni anche scoscesi, le piante poggiano su terreni calcaree ed arenacee ce conferiscono ai frutti tratti minerali.

Prodotto con Metodo Classico, proprio il metodo utilizzato per produrre il famoso Champagne e gli Spumanti più pregiati, molte sono le fasi produttive che accomunano questo Sidro di Mele allo Spumante.

Una continua ricerca di varietà internazionali contraddistingue Sidro Vittoria, per creare equilibrio e bilanciatura nel prodotto finito.

Credo che a breve andrò a trovare sul campo (nel vero senso della parola) questa piccola realtà, perché quello che traspare dal racconto è la costante ricerca che li contrddistingue.