Le ali della bellezza Merano Wine festival 2021

Merano wine festival 2021

Finalmente dopo due anni è tornato  il Merano Wine Festival in presenza, dopo l’edizione digital del  2020 imposta dalla pandemia. Il tema della 30° edizione Le ali della bellezza è un inno alla voglia di ripartire,  pensare al bello, e perché no al bello che caratterizza anche il mondo wine e food.

Se per caso ti stai chiedendo in che modo un evento della portata del Merano Wine Festival possa ripartire in sicurezza, la risposta si trova nel termine organizzazione, ingressi contingentati anche nelle singole sale, mascherina e distanza maggiorata tra gli espositori, ampliamento degli spazi espositivi.

Sappiamo tutti ormai che quando parliamo di MWF parliamo eccellenza, esclusività che da 30 anni contraddistingue  l’autunno meranese. La selezione di espositori che la manifestazione propone è il frutto di un lavoro lungo 365 giorni. Una selezione rigida, una giuria d’élite assegna il tanto ambito sigillo, Platinum, Gold, Rosso.

L’edizione si è svolta come di consueto nel Kurhaus, in GourmetArena, al Teatro Puccini, all’Hotel Terme Merano e in altri hotel meranesi. Diversi gli appuntamenti proposti oltre alla degustazioni dei 1300 espositori presenti in area food e wine, dalla presentazione di libri inerenti al tema vino, ad appuntamenti con i Consorzi di Tutela per la presentazione di nuovi progetti ed obbiettivi.

Il Merano Wine Festival è il primo evento organizzato in Europa che, dal 1992, punta sulla qualità selezionata in un ambiente elegante.. È stato il primo evento a realizzare un percorso sensoriale con un unico calice di vino, ed il primo in assoluto denominato WineFestival.

Il MWF deve essere visto come un forum di scambio di opinioni tra produttori e realtà differenti tra loro, professionisti del settore e consumatori, un confronto ai massimi livelli in ambito eccellenze. Ricorderò sicuramente l’edizione 2021 come la più vivibile in tema di rapporti umani, l’ingresso contingentato alle sale ha fatto in modo che si potesse interagire di più con i singoli produttori, creando dialoghi costruttivi e scambio di opinioni.

Le selezioni 

Tutte le aziende produttrici che ambiscono a partecipare a questo evento esclusivo devono sostenere un iter di selezione severo e accurato. Durante tutto l’anno le aziende inviano i loro migliori prodotti per riuscire ad ottenere il premio The WineHunter Award, unico riconoscimento che gli permetterà di partecipare al Merano Wine Festival.

Non importa se si tratta di produttori vinicoli, food, birrifici, tutti devono seguire l’iter ben preciso per riuscire a partecipare alla manifestazione.

Location e appuntamenti 

La location principale del Merano WineFestival è il Kurhaus, edificio storico di Merano e si affaccia sulla famosa Passeggiata Lungo Passirio Meranese e rispecchia l’eleganza della città.

Ogni sezione dell’evento si svolge in una prestigiosa location e in tutta la città di Merano: dall’Hotel Therme Meran, alla Piazza della Rena, al Teatro Puccini, fino al Corso della Libertà.

Le novità

Il Merano WineFestival ha dedicato una sezione anche al settore più in crescita negli ultimi anni, quello dei vini biologici, biodinamici, naturali, “orange” e PIWI, vitigni resistenti alle malattie, ossia Naturae et Purae bio&dynamica.

Le Masterclasses sono una sezione dedicata ad una varietà di degustazioni guidate di eccellenze enologiche nazionali ed internazionali con lo scopo di creare cultura e sapere, la conoscenza è tutto e imparare vuol dire progredire.

A chiusura del Merano Wine Festival, un’emozionante Catwalk Champagne, la sfilata di alcune tra le più famose case champagnistiche in abbinamento ad alcune selezionatissime eccellenze di culinaria che ben si sposano con lo Champagne: dominanti le aziende del settore ittico, quello dolciario e alcuni caseifici.

I calici che mi sono rimasti impressi

Indubbiamente è difficile individuare i preferiti in un solo giorno al festival, ma è senz’altro possibile con degustazioni mirate trovare delle chicche, anche se parlando già di eccellenze è anche facile come obbiettivo da raggiungere.

Due i vini che mi hanno impressionato, e se ti va te li spiego nelle prossime righe, magari chissà ti verrà voglia di assaggiarli.

Ti parlo di un Pinot Nero dell’Alto Adige, tipologia che conosco bene ma il prodotto di Josef Brigl mi ha scaldato il cuore. Poi ci spostiamo in Valtellina e da Nino Negri parliamo di Sfurzat, per me la prima volta.

Pinot Nero Josef Brigl

Pinot Nero Josef Brigl
Pinot Nero Josef Brigl

I valori e i principi, il rigore che da 700 anni guidano questa cantina credo si ritrovino tutti nel calice che di va ad assaggiare “un buon vino nasce nel vigneto” una grande realtà oltre ad essere un dato di fatto.

E’ dalla cura in campo che prosegue poi in cantina che si ottiene un vino, in questo caso un Pinot Nero caldo ed avvolgente, sensuale, oserei dire vellutato e piacevolmente speziato.

Il profumo e i sapori dei frutti di bosco si percepiscono al naso e si ritrovano nel palato, un calice che crea calore e che emana passione, sicuramente adatto a piatti di carne robusti e formaggi stagionati.

Sfursat Carlo Negri

Sfursat Nino Negri
Sfursat Carlo Negri

Da uve Chiavennasca detto anche il Nebbiolo lombardo, lo Sfusat Carlo Negri viene prodotto solo nelle annate migliori e in numero limitato di bottiglie, da una selezione delle migliori uve della Valtellina.

Pensa che i vigneti di questa cantina grazie alla loro esposizione ricevono le stesse ore di sole dell’isola di Pantelleria, immagina solo il sapore e i profumo di questi grappoli.

Uve sottoposte ad appassimento che donano al vino corpo, un vino robusto, com’è robusta una vite che vive e cresce direttamente sulle rocce della Valtellina, ovviamente parliamo di selezione del grappolo in vigneto e raccolta manuale.

Di sicuro da gustare in una serata fresca abbinato a un buon piatto di cacciagione.

#MWF2019

Come sempre è stato un piacere partecipare al Merano Wine Festival giunto alla 28° edizione, che dire la cornice è sempre incantevole, il centro di Merano per 5 giorni ospita addetti ai lavori e appassionati del settore Wine.

Oltre alla degustazione di vini eccellenti, Italiani ma anche provenienti da molte parti del mondo, solo per citarne alcune Francia, Spagna, Sud Africa, Georgia, Germania, offre una sempre innovativa area food, dove si possono scoprire birre e distillati particolari, prodotti di alta pasticceria, oltre a salumi e formaggi dop, e passate di pomodoro 100% Italiano.

Per la visita a Merano ho voluto concentrare la mia attenzione e perché no farmi coccolare dai grandi rossi Francesi. Se vogliamo questo è anche il bello del Merano Wine festival, unica location ma con la possibilità di viaggiare nel mondo vitivinicolo internazionale.

In particolare vi parlo di due grandi rossi Borgogna e Bordeaux, senza fare paragoni, solo descrivendo somiglianze e differenze.

La prima grande differenza sta nel tipo di vitigno coltivati, per la Borgogna il Pinot nero, per il Bordeaux Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.

La deduzione logica è che i vini della Borgogna al palato avranno note speziate, di ciliegia, o comunque di frutti rossi freschi, mentre il Bordeaux avrà sentori di frutta rossa più avvolgente e completa come le more e i ribes, per entrambi tannini presenti e una certezza la durata nel tempo, entrambi i vini di cui vi parlo oggi vorrei assaggiarli trà un 15 anni.

Atra curiosità e differenza tra le due zone produttive Francesi, in Borgogna i riconoscimenti ad esempio le denominazione, Grand Cru, Premier Cru, Village si assegnano al vigneto con cui è stato prodotto il vino, mentre per i Bordeaux i riconoscimenti vengono assegnati alla cantina.

Alla Borgogna dobbiamo anche la creazione delle fermentazione malolattica, creata nella regione Francese, conosciuta e praticata oggi in tutto il mondo.

Borgogna

Savigny-les-Beaune1erCruAuxGravains Domaine Maldant Pauvelot

100% Pinot nero, cresce su terreno argilloso calcareo di colore ocra e brunito. Dopo la raccolta manuale macerazione per 12 giorni, fermentazione in tini a temperatura controllata. Pressatura delicata.

Invecchiamento in botti di rovere francese per 1/3 nuove, colore rosso scuro che richiama immediatamente il frutto scuro. Sentori di ciliegia e spezie come Cannella e pepe nero, sul finale una punta di torrefazione.

Al palato intenso, persistente e tannico, ma armonioso e rotondo.

Bordeaux

Mi ha affascinato il bordeaux Château Gazin Pomerol, tre annate in degustazione 2017, 2014, 2012, inutile dire dell’enorme diversità tra le annate, ma comunque tutte da assaggiare tranquillamente tra un 15 anni, un vino infatti adatto all’invecchiamento.

Composto da Merlot per il 90 % e da Cabernet Franc, vi descrivo l’annata 2012, la presenza predominante del Merlot da persistenza aromatica e forza con i suoi tannini persistenti.  Vino dal colore porpora granato, aromi decisi e netti di frutti rossi a bacca scura, persistente ma non eccessivo sicuramente adatto a piatti elaborati, cacciagione.

Il mio Merano wine festival

In treno sulla via del ritorno giá operativa per scrivere della giornata di oggi.

Giornata di prime volte, non certo la prima volta in treno!

Oggi è stata la mia prima volta con un calice di Champagne, dico la verità più di uno di diverse cantine, sarò sincera, l’esperienza non mi ha entusiasmato ma ci riproverò, magari non era la giornata e la modalità giusta, lo prometto ci riproverò.

La mia prima volta al Merano wine festival, manifestazione che dal 1992 raggruppa nel bellissimo palazzo Kurhaus solo i vini e i prodotti valutati dalla Commissione The Wine Hunter, quindi presenti solo eccellenze sinonimo di qualità.

Come mi aspettavo evento organizzato con il rigore e la precisione tipico del sud tirol, tutto perfetto ed organizzato a dovere per accogliere e gestire una mole imponente di persone.

Assaggiato tanti vini, già conosciuti dalle mie papille gustative e piacevoli scoperte.

Confermo che amo la Sicilia e sopratutto il Grillo, vino minerale di un giallo caldo, sembra che racchiuda in se i raggi del sole.

Piacevole scoperta i vini Bastianich, in particolare il Sauvignon, 100% sauvignon, un vino elegante, aromatico con sentori di pompelmo, adatto a primi di pesce, e secondi di pesce anche al forno.

Una piacevole scoperta in una selle mie cantine preferite, Maculan di Breganze ho assaggiato Acini Nobili, una piacevole scoperta, dalla vinificazione sapiente di uve provenienti dal raffinato e raro vitigno di Vespaiola, in purezza al 100%.

La casa vitivinicola Maculan  produce questo sensazionale vino muffato dolce.

Il terreno vulcanico sul quale crescono le viti caratterizza in modo unico questo vino.

Giallo ocra intenso dolce ma non troppo è il fine pasto ideale in ottima compagnia.

Altra piacevole scoperta l’ Istria la Croazia con il suo vitigno autocnono Malvasia Istriana della cantina Arman che trova la collocazione dei suoi vigneti nella Croazia Occidentale, un vino piacevole adatto tutto pasto, secondo il mio modesto parere con piatti di pesce e di carne bianco tipo pollo o coniglio.

Bella anche la proposta birra, distillati e food, non vi parlerò di birra e distillati perché ho voluto fissare la mia attenzione sul vino, ma non ho tralasciato l’aspetto food.

Proposte varie e tutte molto buone, si va dai salumi e formaggi di ogni parte d’ Italia, a lavorati ittici come tonno e bottarga, frutta doc come la mela annurca, prodotti da forno salati e dolci, panettoni artigianali come quello proposto da Loison

La mia attenzione è stata cattutata in particolare dall’olio al bergamotto calabrese azienda agricola Francesca de Leo Alberti, un profumo di bergamotto, per me spettacolo su pesce e insalate.

La colatura di alici dell’ acqua pazza di Cetara, ho assaggiato gli spaghetti oggi un profumo e un sapore che non vi dico.

Acqua pazza di cetara

Il cotto di fichi di Donna Francesca, riduzione di fichi tipica della tradizione pugliese, già immagino i dolci che creerò, e perché no magari un secondo piatto a base di maiale o cinghiale.

Donna Francesca

Merano arrivederci al prossimo anno.

Sautern

KURHAUS

Germogli koppert cress