Involtini di asparagi verdi e carne salada scottata

Involtini asparagi verdi e carne salada scottata

Ti è mai capitato di raccogliere gli asparagi? Vederli spuntare dal terreno, belli dritti a puntare dritto al cielo e la luce del sole.

Una verdura così piena di forza da bucare il terreno e farsi strada può dare solo benefici, lo sai che è ricca di ferro, diuretica e depurante per le funzionalità renali?

Aprile e maggio sono i mesi in cui faccio il pieno di asparagi, soprattutto verdi e viola, a mio avviso molto più saporiti dei bianchi e privi degli odiosi filamenti che caratterizzano la variante bianca.

Oggi la pianura con i suoi asparagi incontra il Trentino e la famosa carne salada, antico metodo di conservazione della carne. Tendenzialmente speziata e dolce contrasta bene il sapore ferroso degli asparagi.

Io accompagno questo eccezionale secondo o piatto unico con una vinaigrette al miele Antonia senape Italia (antonia-mosterd.nl) una nota di freschezza a questo piatto dai sapori complessi.

Ingredienti per 4 persone:

  • 24 asparagi verdi
  • 16 fette di carne salada tagliata sottile
  • Vinaigrette al miele
  • Sale
  • Olio evo

Procedimento:

Per prima cosa lava gli asparagi ed elimina la parte finale, coriacea e dura. Cuoci gli asparagi a vapore per 10 minuti, aggiusta di sale.

Stendi sul piano di lavoro le fette di carne salada, sovrapponendo due fette per ogni involtino. Appoggia sopra la carne salada tre asparagi e arrotola.

Scalda una padella con un filo d’olio e fai rosolare gli involtini velocemente, più scaldi la carne salada e più diventerà saporita.

Impiatta due involtini a persona e guarnisci con vinaigrette al miele.

Se non ami la senape puoi utilizzare anche una salsa preparate con yogurt greco e succo di limone o lime, giusto per dare al piatto quel tocco di freschezza.

Puoi accompagnare gli involtini anche con insalata, per rendere ancor più completo il piatto, magari aggiungendo anche qualche cipollina agrodolce.

 

 

Sformato di zucca e zucchine

sformato di zucca e zucchina

La ricetta che ti lascio oggi è il risultato delle stagioni che si incontrano, che si uniscono, l’estate con la zucchina che lascia piano piano il posto all’autunno con la zucca, oggi ti lascio la ricetta del mio sformato di zucca e zucchine.

Ma è anche l’idea che si concretizza e prende forma quando durante un week end dedicato all’arte casearia a latte crudo assaggi un prodotto che tutto d’un tratto fa quadrare tutte le idee che avevi in mente, ma andiamo per gradi.

La manifestazione è Cheese, organizzata da Slow Food, che si è svolta il terzo fine settimana si settembre a Bra. L’edizione 2021 ha il sapore della ripartenza, una delle prime fiere organizzate in presenza, ma anche un tema importante “considera gli animali“.

Se ci pensi senza animali allevati bene, alimentati in modo corretto non esiste latte, e se non esiste latte non esiste nemmeno formaggio, un tema importante per un’edizione importante.

Bra diventa per quattro giorni la vetrina per quasi 500 espositori, chiamati a spiegare prodotti e filosofia, teatro per master class e degustazioni guidate.

E’ proprio assaggiando i prodotti di vari espositori che ho scoperto i prodotti della Latteria Perenzin, in particolare gli affinati, tra tutti mi ha colpito il formaggio caprino al timo.

Formaggio prodotto con latte delle Alpi e Prealpi, stagionato circa tre mesi e affinato in timo coltivato in Sicilia. Al naso è elegante, la nota caprina del formaggio è smorzata dall’aroma del timo, al palato si scioglie letteralmente in bocca.

Una lunga storia che nasce nel 1898, 120 anni di produzione, una questione di famiglia, sempre e comunque, facendo fronte a tutte le prove che più di un secolo di attività devi attraversare.

Ingredienti per tre pirofile cm 12×12:

  • 750 gr di zucca hokkaido
  • 300 gr di zucchine
  • 400 gr di patate
  • 150 gr di formaggio di capra al timo Perenzin
  • 100 gr di ricotta vaccina
  • 9 cucchiai di farina
  • 2 uova
  • 8 gr lievito istantaneo per salato
  • Timo fresco
  • Olio evo
  • Sale
  • Pepe nero

Procedimento per lo sformato di zucca e zucchine:

Per prima cosa lava la zucca, le zucchine e le patate. Taglia le zucchine a rondelle, sbuccia la zucca e taglia e pezzi, sbuccia le patate e taglia e rondelle. Trasferisci nella vaporiera, aggiusta di sale e cuoci a vapore per circa 20 minuti.

Versa la zucca nel mixer, aggiungi la metà di patate, formaggio, ricotta, e lievito, aggiungi l’uovo e quattro cucchiai di farina, aggiusta si sale e pepe e aziona il mixer. Versa il composto in una ciotola.

Risciacqua il mixer e ripeti l’operazione con le zucchine, questa volta i cucchiai di farina sono cinque.

Ungi le pirofile con olio evo, versa tre cucchiai di impasto alla zucca, livella con un cucchiaio, aggiungi tre cucchiai di impasto di zucchine e livella.

Inforna a 180° per 45 minuti, a metà cottura ungi la superficie con un filo d’olio.

Lascia intiepidire e servi, lo sformato di zucca e zucchine può essere servito come antipasto ma anche come piatto unico con l’aggiunta di un’insalata.

 

Ossobuco alla milanese con risotto allo zafferano

Ossobuco alla milanese con risotto allo zafferano

Oggi pubblico un classico della cucina lombarda, ossobuco alla milanese ovviamente accompagnato dal risotto allo zafferano.

La prima pubblicazione della ricette in questione si deve a Pellegrino Artusi, è inizio del 900′ quando pubblica in “Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” la ricetta che ha reso famosa Milano nel mondo.

Nel 2007 l’ossobuco alla milanese ha ottenuto la Denominazione tipica Comunale del Comune di Milano, insieme con il risotto alla milanese.

Un ricetta che può essere sicuramente considerata un piatto unico, composta da proteine, carboidrati, grassi. Ho voluto preparare l’ossobuco utilizzando l’amata cottura sous vide, a mio avviso particolarmente indicata per questi tagli di carne.

Il risultato è letteralmente un “burro”, carne morbida, succosa, che si stacca dall’osso in pratica da sola, i tempi sono lunghi utilizzando questo tipo di cottura, ma ne vale sicuramente la pena.

L’abbinamento vino è sicuramente per territorio, ho scelto un vino dell’Oltrepó Pavese, la Bonarda, in particolare ho scelto Alcova della cantina Conte Vistarino.

Proprietà sita nel paese Rocca de’ Giorgi in Oltrepò Pavese, la famiglia Giorgi di Vistarino ha un  legame intimo tra viticoltura e terroir, la cantina è  all’interno di un’oasi incontaminata di grande interesse paesaggistico e faunistico.

Vino prodotto con uva 100% Croatina, un vino elegante, lontano dai sentori “ruvidi” tipici del Bonarda. Rosso rubino intenso a tratti violaceo, sentore di frutti rossi, intenso in bocca ma gradevole.

L’ acidità ben bilanciata lo rende fresco, leggero alla beva, in abbinamento al piatto non lo sovrasta, anzi lo rende più leggero, diminuendo la sensazione grassa la palato.

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 ossobuco Macelleria Melotto
  • 350 gr di riso Carnaroli Melotto
  • 2,5 gr di zafferano in pistilli Zafferano Lessinia
  • 700 ml di brodo di carne (sedano, carota, cipolla, 200 gr cappello del prete)
  • 8 foglie di alloro
  • 1 carota
  • 150 gr Parmigiano Reggiano
  • Noce di burro
  • Sale
  • Prezzemolo
  • Zest di un limone
  • 1 spicchio d’aglio
  • Olio evo

Procedimento:

Prepara il brodo carota, sedano, cipolla, cappello del prete, versa in una pentola dai bordi alti abbondante acqua, aggiungi verdure e carne, porta a bollore e fai cuocere per circa 2 ore.

Non aggiungo mai il sale nel brodo, lo mantengo neutro adatto per ogni preparazione. Fai raffreddare, schiuma il brodo togliendo lo strato di grasso che si formerà in superficie.

Taglia la carota a rondelle, inserisci l’ossobuco nei sacchetti adatti per cottura, aggiungi le carote, alloro e sigilla il tutto sottovuoto.

Cuoci a temperatura controllata con roner a 73° per 12 ore. Trascorso il tempo abbatti in positivo a + 3 °.

Lava e trita il prezzemolo assieme all’aglio, aggiungi le zest di limone e poco olio evo, ecco pronta la gremolada che accompagnerà il piatto.

In una casseruola dai bordi alti fai tostare il riso senza grassi, a fuoco vivo per qualche minuto fino a che sarà ben caldo.

Inizia ad aggiungere il brodo poco alla volta, mescola per far uscire l’amido e creare la cremina, aggiungi il sale e lo zafferano.

Se come me utilizzi zafferano in pistilli devi farlo inumidire per circa 2 ore in acqua tiepida.

In una padella sciogli il burro, con una forbici apri il sacchetto del sottovuoto, versa il sughetto in una ciotola.

Fai rosolare in padella l’ossobuco, dopo qualche minuto aggiungi il liquido di cottura che hai tenuto da parte e fai restringere, aggiungi il sale.

Porta a cottura il riso, manteca fuori dal fuoco con il Parmigiano Reggiano, mescola energicamente, fai riposare 2 minuti coprendo la casseruola con uno strofinaccio.

Impiatta il risotto sul fondo, aggiungi l’ossobuco con il suo sugo e la gremolada, ovviamente non può mancare un calice di Bonarda.

 

Riso venere con pollo e scalogno caramellato

Riso venere con pollo e scalogno caramellato un piatto unico creativo e molto saporito.

Un piatto completo e leggero, le proteine del pollo, i carboidrati del riso venere, un riso integrale che mantiene un’interessante consistenza anche dopo la cottura, lo scalogno come parte vegetale e di gran sapore.

Una ricetta quasi priva di grassi, il pollo cotto in modo veloce con il latte di cocco, alimento che amo utilizzare nelle cotture. Da cremosità essendo molto leggero e quasi totalmente insapore.

Nato da un sogno di una notte di dicembre, preparato e inserito nel blog che considero il mio diario personale.

Ingredienti per 4 persone:

  • 250 gr riso venere integrale Ferron
  • 750 gr petto di pollo
  • 250 gr latte di cocco
  • 12 scalogno
  • Zenzero 20 gr
  • Peperoncino in polvere 1 cucchiaino
  • Sale
  • Zucchero di canna
  • Olio di semi di vinacciolo

Procedimento:

Per prima cosa devi cuocere il riso venere, porta a bollore abbondante acqua salata, deve cuocere per 40 minuti.

Sbuccia lo scalogno, disponi in una pirofila, aggiungi un filo d’olio e sale, cuoci a 180° per 30 minuti. Spolvera lo scalogno con lo zucchero semolato, fai caramellare ancora 5 minuti in forno.

Nel frattempo trita lo zenzero e fallo rosolare in padella con olio di semi di vinacciolo.

Taglia il pollo a pezzi, fai rosolare in padella, aggiusta di sale e aggiungi il peperoncino, versa il latte di cocco, copri con coperchio e fai cuocere a fuoco basso per circa 15 minuti.

Scola il riso e impiatta sulla base, aggiungi il pollo col suo sughetto e lo scalogno, lasciati pervadere dal sapore aromatico e leggermente piccante.

Tiella con radicchio rosso di Treviso

Tiella con radicchio rosso di Treviso

Ispirata alla Tiella di Gaeta la mia versione contiene sapori e ingredienti tipici Veneti. Il radicchio rosso di Treviso, la cipolla bianca con uvetta leggermente agro a ricordare il saor tipico della cucina Veneziana.

Un piatto povero, che nella versione classica racchiude ingredienti di terra e di mare. Semplice pasta pane che racchiude il ripieno, una torta rustica molto semplice da preparare e dal sapore rustico.

Ricetta senza lievito, uova, burro o strutto, il ripieno completamente vegetale, in pratica una ricetta vegana.

Il ripieno sfumato in cottura con Laudario Merlot DOP della cantina I Vicini, un vino corposo di carattere, aggiunto in cottura al ripieno ne mitiga il dolce dell’uvetta.

Il mio consiglio è quello di abbinare questa torta salata ai salumi, un buon salame nostrano o del prosciutto crudo, assieme a un buon calice di Merlot.

Ingredienti per una Tiella da 23 cm:

Per la pasta:

  • 450 gr di farina 0
  • 225 gr di acqua gassata fredda
  • Olio evo 2 cucchiai
  • 2 cucchiaini di bicarbonato di sodio
  • 1 cucchiaino di sale

Per il ripieno:

Procedimento:

Prepara la pasta per la Tiella, nella planetaria versa la farina, aggiungi acqua gassata fredda, il bicarbonato di sodio e olio evo.

Aziona la planetaria e fai amalgamare gli ingredienti, aggiungi il sale, aumenta la velocità e impasta per circa 10 minuti.

Rovescia l’impasto sulla spianatoia, lavora per qualche minuto con le mani, copri con pellicola e fai riposare per circa 30 minuti.

Lava e asciuga il radicchio, taglia a strisce sottili, trita la cipolla e fai rosolare in padella con olio evo.

Versa l’uvetta in una ciotola, fai ammollare in acqua tiepida per un’ora.

Aggiungi circa 200 ml di acqua, aggiungi il sale e fai cuocere fino a quando non sarà morbida. Aggiungi il radicchio e fai cuocere per circa 30 minuti, aggiungi sale e acqua per portare a cottura.

Scola uvetta, aggiungi al radicchio e fai insaporire, lascia raffreddare il ripieno.

Fodera la teglia con cerniera con carta forno, dividi la pasta in due parti, stendi entrambe le parti fino ad ottenere uno spessore di 3 mm.

Stendi uno strato di pasta sul fondo della teglia e buca con una forchetta, rifila il bordo in modo da avere uno spessore di 2 cm.

Versa il ripieno sullo strato di pasta e livella, chiudi la parte superiore con il secondo disco di pasta, pizzica i bordi in modo da sigillare bene.

Con la forchetta buca anche lo strato superiore e inforna a 220° per 30 minuti. Terminata la cottura lascia intiepidire e come scritto prima ti consiglio di abbinare la Tiella agli affettati e un buon bicchiere di vino.

 

 

 

Bao buns panini al vapore di terra e mare

Bao burns

i Bao Buns sono un soffice panino al vapore tipico della cucina orientale, per la mia versione ho voluto dare un tocco di terra e mare. Viene chiamato in vari modi in base al paese. Ad esempio in Giappone viene chiamato Nikuman, Gua Bao in Taiwan.

In ogni caso il risultato non cambia, tipico street food Cinese, i Bao Buns sono parte di un buffet salato detto Gioza, a differenza dei famosi ravioli si possono mangiare con le mani, infatti sono un popolare street food.

Moda culinaria del momento nelle grandi città da qualche anno, sta prendendo piede un po’ ovunque. Personalmente la trovo una valida alternativa per un catering moderno e d’impatto, possono essere farciti anche in modo creativo e carino.

Ho voluto farcire i miei Bao unendo due sapori che amo molto, il mare e la montagna, mazzancolle e funghi misto bosco secchi di qualità, una valida alternativa da tenere in dispensa. Ottima soluzione anche per altre ricette, una pasta o un risotto.

Ingredienti per 10 Bao:

Per i panini:

  • 300 gr farina 00
  • 30 gr zucchero semolato
  • 180 gr acqua
  • 20 gr olio evo
  • 2 gr lievito di birra fresco
  • 3 gr sale

Per la farcitura:

  • 20 code di mazzancolle
  • 30 gr funghi secchi misti Pagnan
  • Gin 50 ml
  • Olio di semi di vinacciolo
  • 50 ml panna di riso
  • 1 spicchio d’aglio
  • Aneto
  • Sale

Procedimento per i Bao Buns:

Per prima cosa prepara l’impasto dei Bao Buns, versa nella ciotola della planetaria farina, zucchero. In un bicchiere mescola acqua, olio eco e lievito.

Versa il composto liquido nella ciotola della planetaria, aziona a bassa velocità e fai amalgamare. Con il gancio impasta per circa 10 minuti, fino ad ottenere un’impasto liscio, aggiungi il sale e impasta ancora due minuti.

Trasferisci in un recipiente con i bordi alti e fai lievitare nel forno spento con luce accesa fino al raddoppio. Versa l’impasto sul piano di lavoro infarinato, dividi l’impasto in 10 parti e forma delle palline.

Lascia riposare coperte con pellicola, stendi con il mattarello fino a formare dei cerchi di circa 8 cm di diametro, trasferisci i cerchi su un foglio di carta forno. Piega i cerchi a metà inserendo un rettangolo di carta forno cm 5×10, per evitare che i due lembi si attacchino.

Lascia lievitare coperto con pellicola per un’ora, fai scaldare una padella con dell’acqua all’interno. Fodera cestello in bambo per cottura a vapore con carta da forno bucherellata.

Traferisci i panini, circa 3 per cestello, e cuoci per 15 minuti, lascia raffreddare su una grata.

Procedimento per la farcitura:

In circa 1,5 lt di acqua tiepida fai ammollare i funghi per circa 4 ore, trascorso il tempo scola e  sciacqua abbondantemente.

Sbuccia le code di mazzancolle e con un coltellino rimuovi il budello, sciacqua velocemente, trasferisci in una ciotola e fai marinare per un’ora con 50 ml di gin.

In una padella scalda un filo d’olio di vinacciolo, fai rosolare uno spicchio d’aglio, aggiungi i funghi e fai cuocere aggiungendo 100 ml d’acqua per circa 20 minuti.

Versa la metà dei funghi nel boccale del frullatore a immersione, aggiungi la panna di riso e qualche rametto di aneto, frulla fino ad ottenere una crema.

In una padella cuoci i gamberi con un filo d’olio di vinacciolo per cinque minuti, aggiusta di sale. Farcisci i Bao Buns con crema di funghi, funghi a pezzi e due mazzancolle per panino. Guarnisci con aneto.

 

 

 

 

Sgombro e verdure grigliate

Sgombro con verdure grigliate

Quando dopo mesi di lock down sei tornato al lavoro qual’è stata la cosa che più ti è mancata rispetto al pre-covid?

Nel mio caso una mensa molto ridimensionata rispetto a prima, un po’ dovuta al fatto che nelle aziende sono presenti meno persone, ma anche le normative covid hanno fatto la loro.

Abituata a un servizio mensa vario ora la scelta è ridotta a panini, insalatone e insalate di riso o simili, sia chiaro non mi sto lamentando, ma se pensi che solitamente a casa ripropongo un piatto dopo circa 6 mesi..

Perciò ho deciso di pubblicare sul blog alcune ricette facili da preparare, che si possono trasportare in modo semplice e si possono mangiare anche fredde.

Ingredienti per una persona:

  • 1 confezione di sgombro Delicius da 125 gr
  • Burrata
  • 2 zucchine
  • Circa 20 pomodori datterini rossi e gialli
  • Maggiorana
  • Olio evo
  • Sale

Procedimento:

Per prima cosa lava zucchine e pomodorini, taglia a fette spesse circa 2 mm le prime, scalda la griglia e ungi leggermente sul fuoco. Griglia zucchine e pomodoriniaggiustando di sale e insaporendo con maggiorana.

Scola lo sgombro dall’olio, impiatta le verdure, la burrata e lo sgombro e buon appetito alla scrivania!!!!!!

Vitello tonnato sous vide

Vitello tonnato sous vide

Il vitello tonnato ricetta di origine Piemontese di inizio 700 tra le più replicate in cucina, e anche oggetto di discussione come tutte le ricette che hanno una storia alle spalle.

Piatto molto old style anni 80, tante certezze per questo piatto, ad esempio la maionese nella salsa non ci va!!!

Origine di questa ricetta il connubio mare e monti, infatti già nel 700 in Piemonte erano presenti acciughe e capperi importati di contrabbando, il tonno arrivo poi in un secondo momento.

Che dire parlare di ricatta mare e monti suona vecchio oggi come negli anni 70 e 80, anni d’oro per questo piatto, ma a quanto pare la cosa è ciclica come nella moda.

Per il vino ho voluto rimanere nel territorio con Langhe Doc Bric Amel Marchesi di Barolo un vino fresco, sapido ma leggero, uve Arneis e Chardonnay, a cui aggiungere uve Sauvignon a bilanciare il tutto e regalare una nota di dolcezza.

Vino ricavato con una pressatura soffice e successiva fermentazione in acciaio, un vino dal colore giallo paglierino scarico, note fruttate di pesca ed albicocca bilanciate da sentori erbacei.

Immagino una sera estiva, amiche, un piatto unico come solo il vitello tonnato sa essere, e questo vino delicato.

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 kg di girello di vitello Macelleria Melotto
  • 3 foglie di alloro
  • Sale
  • Pepe bianco
  • Noce di burro

Per la salsa:

  • 3 uova sode
  • 150 gr tonno sottolio sgocciolato
  • 8 acciughe
  • Fiore di cappero qb
  • Brodo di cottura

Procedimento:

Chi mi segue sa che utilizzo spesso la cottura sous vide, ovvero cottura sottovuoto a bassa temperatura, lo dico con piacere un metodo di cottura che sta prendendo piede anche nelle cucine casalinghe.

Tanto che negli ultimi anni sono stati pensati forni adatti a questo tipo di cottura.

Iniziamo dal vitello, fai sciogliere in una padella una noce di burro, aggiungi alloro e fai rosolare il girello su tutti i lati, leva dalla padella e fai raffreddare, se sei fortunata usa l’abbattitore.

Trasferisci il girello in un sacchetto per sottovuoto adatto per cottura assieme alle foglie di alloro, sale e pepe, sigilla e fai cuocere a temperatura controllata a 60° per 6 ore.

Trascorse le 6 ore abbatti il girello in acqua e ghiaccio, o se sei fortunata come prima in abbattitore.

Prepara la salsa, nel boccale del frullatore a immersione aggiungi le uova sode a pezzi, le acciughe, circa 10 fiori di cappero e il tonno, inizia a frullare.

Apri il sacchetto in cui hai cotto il vitello e versa il liquido di cottura/brodo che si sarà creato in una ciotola, aggiungi il brodo gradualmente alla salsa in modo graduale.

Continua a frullare fino ad ottenere consistenza desiderata, taglia il vitello a fette sottili, guarnisci con la salsa e qualche fiore di cappero.

Pokè Bowl con riso rosso Ermes

Poke Bowl con riso rosso hermes

Le Pokè Bowl possono essere classificate come piatti unici, solitamente contengono proteine animale e vegetali, carboidrati come il riso, una parte grassa solitamente avocado e vegetali.

Un piatto di origine Hawaiana, i pescatori delle isole sono soliti mangiare pesce crudo cubettato, la parola pokè significa cubetti.

Ne esistono più versioni, la mia è riconducibile alla versione He’e a base si polpo, la mia è con seppioline alla griglia. Per questo piatto mi piace rispettare la tradizione, cioè condire il piatto e lasciar marinare per circa un’ora prima di mangiare.

Ingredienti per 4 persone:

Procedimento:

Per prima cosa cuoci il riso, abbondante acqua bollente salata, versa il riso che necessita di circa 30/35 minuti di cottura, mescola continuamente e quando sarà a cottura scola e lascia raffreddare.

Nel frattempo condisci i ceci neri che io acquisto cotti a vapore con olio evo e sale.

Scalda la griglia e ungila con un filo d’olio, cuoci le seppie alla griglia per circa 10 minuti, sfuma con succo di lime e sale.

Sbuccia la cipolla e tagliala in modo sottile con mandolina, lascia in ammollo la cipolla in acqua, sale, aceto per un’ora.

Ricava la polpa dall’avocado e taglialo a cubetti, a questo punto puoi comporre il tuo piatto unico con riso, seppioline, avocado, ceci neri, spinacino, scola la cipolla e aggiungi nella ciotola, infine sesamo tostato in padella, lascia marinare circa un’ora.

Pita con Hummus di ceci

Pita con hummus di ceci

La Pita un pane antico diffuso in tutto il mediterraneo, chiamato anche Pane Arabo parte integrante della cucina Siriana, Libanese e Turca.

Trova le sue origini in Mesopotamia millenni fa, è in Grecia però che prende il nome di Pita, un’impasto modellato in forma circolare, basso , ma in cottura si crea una tasca adatta a contenere cibo.

Oggi per me un classico estivo, Pitta e Hummus di ceci, piatto che propongo spesso nei miei menù estivi, come stuzzichino tra chiacchere e un cin per aperitivo.

Le mie Pita sono preparate col mio lievito madre, ricetta collaudata provata più volte prima di essere pubblicata qui nel mio ricettario personale, mentre per Hummus anni fa ho provato la ricetta di Cucchiaio d’Argento e mi è piaciuta tantissimo.

Saporita ma non troppo, il giusto sentore di aglio, cremoso ma compatto.

Ingredi per 4 pita:

  • 120 gr farina manitoba Paolo Mariani
  • 25 gr licoli rinfrescato
  • 50 ml di acqua
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • 2,5 gr di sale
  • Semola rimacinata per la spianatoia

Ingredienti per hummus:

  • 240 gr di ceci di Sicilia Montebello
  • Succo di 1 limone
  • 2 spicchi d’aglio
  • 2 cucchiai di olio evo
  • Prezzemolo
  • Paprika dolce
  • Sale
  • Tahina che puoi preparare con 100 gr di sesamo bianco e 20 gr di olio di sesamo o di vinacciolo

Preparazione:

Per prima cosa impasta le pita, in una ciotola sciogli lievito nell’acqua.

In una terrina mescola farina con il composto acqua lievito, aggiungi olio evo e per ultimo il sale. Impasta fino ad ottenere una palla omogenea, trasferisci in una ciotola, copri con pellicola e lascia lievitare fino a quando raddoppia.

Nel frattempo prepariamo la Tahina, se sei a conoscenza di un buon negozio di prodotti etnici la puoi acquistare, altrimenti prepararla è molto semplice.

In un padellino fai tostare il sesamo senza farlo bruciare, trasferisci il sesamo nel boccale del mini pimer, aggiungi l’olio di sesamo e frulla con frullatore a immersione fino ad ottenere una crema, lascia raffreddare.

Quando l’impasto delle pita sarà lievitato stendi col mattarello fino ad ottenereuno spessore di circa 3 mm, accenfi il forno statico a 220°, la placca deve scaldare col forno.

Trasferisci i dischi su placca spolverata con semola, inforna e cuoci per 10 minuti, non devono colorire, sforna e lascia raffreddare.

Ora prepariamo hummus, frulla i ceci con la tahina, l’olio, aglio a cui avrai levato l’anima interna, il succo di un limone, un cucchiaino di paprika dolce e sale.

Trasferisci in una ciotola e guarnisci con prezzemolo tritato e un filo d’olio evo.

Gusta l’ummus assieme alle pita, attenzione crea dipendenza!!!