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Flan di cavolo nero

Flan con uno degli ortaggi più amati

Il flan di cavolo nero è un’antipasto autunnale perfetto per aprire nel modo migliore pranzi e cene. Una preparazione semplice, che permette di essere personalizzata in mille modi.

Ad esempio con aggiunta di frutta secca tostata o guanciale croccante, oppure come nel mio caso con chips di cavolo nero e una marcia in più data dalla senape.

Il nostro protagonista detto anche kale è un vero multi vitaminico, un toccasana della stagione fredda, un vero e proprio alleato per apporto vitaminico e nutrizionale ma anche in merito al gusto. Infatti parliamo di un’ortaggio, ma che ha dalla sua parte un gusto ben preciso, deciso e presente, comunemente utilizzato per dare un tocco in più a zuppe, ad esempio la ribollita toscana, è perfetto anche semplicemente saltato in padella con cipolla e aglio. come sempre la natura ci viene incontro con i suoi super food.

Ingredienti per 6

  • Cavolo nero 230 gr
  • Panna Fresca 125 ml
  • Uova 2
  • Parmigiano Reggiano grattugiato 100 gr
  • Senape
  • 1/2 cipolla gialla
  • Olio evo
  • Sale
  • Pepe nero

Preparazione il flan di cavolo nero:

Per prima cosa lava e asciuga bene il cavolo nero, priva 200 gr di foglie della costa centrale e taglia a pezzi grossolani. Taglia la cipolla per il soffritto con olio evo, fai stufare e aggiungi il cavolo nero. Copri con coperchio e fai cuocere circa 20 minuti.

Frulla con frullatore a immersione e lascia intiepidire.

Nel mixer versa la crema di cavolo nero, le uova, la panna e il parmigiano, aggiusta di sale e pepe. Aziona il mixer e frulla il tutto.

Io ho gli stampi in silicone, quindi non è necessario imburrare e infarinare. Versa il composto negli stampi, i miei sono cm 8 per 5 cm, fino a cm 0.5 dal bordo.

Riscalda il forno a 170°, trasferisci gli stampini in una pirofila riempita d’acqua fino ai 3/4 dello stampino. Cuoci in forno statico per 40 minuti.

Con le restanti foglie di cavolo nero prepara le chips, taglia il cavolo a pezzi di circa 3 cm, disponi su carta forno, ungi leggermente con olio evo, aggiusta di sale e fai cuocere a 200° per circa 5 minuti, o fino a quando saranno croccanti.

Impiatta il flan con un tocco di senape e le chips per donare un tocco croccante, l’abbinamento vino perfetto è da ricercare nell’origine del nostro ingrediente principale, parliamo di Toscana.

La mia proposta individua un vino bianco fermo e un rosato:

  • Il Vermentino con le sue note aromatiche bilanciate dalla buona acidità contrasta il sapore deciso del cavolo e la pungente sensazione data dalla senape.
  • Il  Syrah vinificato in rosa, con le sue note tanniche e calde pulisce la bocca e rende il tutto più armonico e piacevole.

 

 

Quo vadis? Merano Wine Festival 2024

Quo vadis? Dove stai andando il tema centrale del Merano Wine Festival 2024

Quo vadis? Dove stiamo andando, il filo conduttore della 33° edizione del Merano Wine Festival in programma dall’ 8 al 12 novenbre nella città Altoatesina.

Dove va il mondo vinicolo e agroalimentare in un momento storico contrassegnato da continui cambiamenti un po’ in tutti gli ambiti, clima, tecnologie, sostenibilità. Per non parlare del calo dei consumi e della conseguente sovrabbondanza di prodotto.

Bere e mangiare meglio, selezionando e scegliendo consapevolmente di cosa nutrirsi, può essere considerata la prima forma di riciclo? E quindi sostenibilità

Merano si prepara anche per il 2024 ad ospitare una delle più belle e complete manifestazioni dedicate al mondo enogastronomico, cinque giorni di talk, masterclass, degustazioni ed eventi, che prendono il via l’ 8 novembre con bio&dynamica, dal 9 all’ 11 novembre il festival , il 12 novembre catwalk champagne e more, tutto all’interno della splendida location che è il Kurhaus, nel cuore della città.

Chi sarà presente al MWF avrà l’occasione di assaggiare le prelibatezze eno gastronomiche, ma anche beer e spiritz che si sono aggiudicati uno dei premi The Wine Hunter 2024, selezionate per voi dalle 14 commissioni e da Helmuth Köcher in persona, chissà quale dei 150 prodotti nominati si aggiudicherà il riconoscimento Platinum, lo scopriremo durante la giornata inaugurale del Merano Wine Festival.

Sarà presente al festival una vasta selezione di vini Piwi e in Anfora, per altro va ricordato che il Merano Wine Festival in collaborazione con Vinitaly ha dato vita, lo scorso giugno,  alla prima edizione di Amphora Revolution, presso le Gallerie Mercatali di Verona.

Merano Wine Festival

Personalmente credo che questa manifestazione sia anche un buon inizio per chi vuole approfondire anche solo uno dei quattro punti toccati in questa edizione:

  • Wine
  • Food
  • Beer
  • Spirits

Tutte e tante eccellenze selezionate in una sola location, che possono essere degustate da tutti, a differenza di altre manifestazioni per cui alcuni marchi sono avvicinabili solo su invito.

Non mi resta che lasciare di seguito il link al sito, dove troverai tutte le info, e noi ci aggiorniamo dopo il festival per le impressioni e gli assaggi al Merano.

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Grande lievitato per tutto l’anno CaraMela

CaraMela il grande lievitato per tutto l'anno

Ho voluto creare questo grande lievitato annuale, e con questo termine intendo una dolce coccola adatta a tutte le stagioni, dalla forma rettangolare, quindi diversa dalla solita forma a cupola alta o bassa.

Parliamo dei sapori di questo dolce, la mela essiccata che incontra il caramello salato, dolcezza bilanciata e qualche tocco leggermente sapido, questo perché il caramello è inserito nell’impasto sotto forma di Fudge a cubetti e quindi dona qualche leggero tocco.

Un dolce soffice, un grande lievitato alveolato, creato come sempre con il mio lievito madre.

Nei piani dovevo pubblicare questa ricetta prima di Pasqua 2024, ma il destino ha deciso di fermarmi per un po’, di farmi vivere una nuova avventura fisica, che sinceramente parlando ha messo in pausa anche la voglia di comunicare attraverso il blog.

Finalmente però arriva maggio e tutti i sacrifici fatti sembrano dare i loro frutti, l’intervento, il riposo, ascoltare i medici in modo assoluto…

Ora pubblico perché è arrivata la fase della ripresa con la riabilitazione, si vedono e sento su me stessa i miglioramenti, e voglio paragonare i miei miglioramenti fisici alla crescita personale nel gestire il lievito madre e i grandi lievitati.

CaraMela (sì il nome va scritto proprio così) è un’inno agli ingredienti, al gusto e al piacere dei sensi.

Ingredienti per tre stampi rettangolari da 500 gr:

Primo impasto:

  • Farina Petra 6384 320 gr
  • Lievito madre 95 gr
  • Tuorlo 70 gr
  • Zucchero 90 gr
  • Burro bavarese a pomata 120 gr
  • Acqua 150 gr

Secondo impasto:

  • Tutto il primo impasto
  • Farina Petra 6384 110 gr
  • Zucchero 85 gr
  • Miele di acacia 25 gr
  • Tuorli 80 gr
  • Burro bavarese a pomata 160 gr
  • Fudge 90 gr
  • Mele essiccate Ventura 200 gr
  • Confettura di albicocche 50 gr
  • Gocce cioccolato bianco 40 gr
  • Una bacca di vaniglia
  • Acqua 40 gr
  • Sale 6 gr
  • Amido di mais 2 gr
  • Burro bavarese per puntatura

Fudge al caramello salato:

  • Panna fresca 200 ml
  • Sciroppo glucosio 50 gr
  • Zucchero 100 gr
  • Burro salato 50 gr
  • Sale in fiocchi Maldon

Per guarnire:

  • Cioccolato bianco 300 gr
  • Caramello topping 30 gr
  • Noci pecan
  • Sale in fiocchi Maldon

Procedimento:

Fudge:

Per prima cosa prepariamo il fudge al caramello salato, ingrediente di consistenza morbida che in cottura si scioglierà creando un piacevole contrasto dolce/salato, le dosi indicate nella ricetta sono maggiori rispetto all’occorrente, ma si conserva benissimo in freezer per le infornate future.

In un pentolino porta a 122° la panna, zucchero e sciroppo di glucosio, togli dal fuoco e aggiungi il burro, mescola bene.

Versa il composto negli stampi, io utilizzo degli stampi in silicone, lo spessore del fudge deve essere di circa 1 cm, aggiungi qualche fiocco di sale e lascia raffreddare.

Primo impasto:

E’ da premettere che per procedere con il primo impasto di un grande lievitato il lievito madre deve essere stato rinfrescato per due volte consecutive, deve essere bello arzillo.

Nella ciotola della planetaria versa acqua, zucchero e lievito, monta il gancio e fai amalgamare gli ingredienti a velocità bassa.

Aggiungi la farina e impasta per qualche minuto fino ad ottenere un impasto omogeneo, aggiungi i tuorli in tre step, avendo cura di incorporare bene gli ingredienti prima di aggiungerne di nuovi.

Controlla che l’impasto sia bene incordato, quando la maglia glutinica è ben sviluppata la massa rimane ben salda al gancio della planetaria, inoltre tirando l’impasto con le dita risulta elastico e non si rompe, forma il classico velo.

Aggiungi il burro poco alla volta, sempre avendo cura di incorporare bene l’ingrediente prima di aggiungerne ancora.

Trasferisci l’impasto in un contenitore graduato dalle pareti dritte, copri con pellicola e fai quadruplicare a una temperatura compresa tra 24 e 26°.

Secondo impasto:

Una volta che la massa sarà quadruplicata trasferisci il contenitore in frigo per abbassare la temperatura.

Versa tutto l’impasto raffreddato nella ciotola della planetaria, aggiungi la farina e inizia ad impastare con il gancio, quando il composto sarà omogeneo aggiungi il miele, la vaniglia, la confettura di albicocche e l’amido di mais.

Mescola i tuorli con lo zucchero e aggiungi all’impasto suddividendo la quantità in tre parti. Incorpora anche il burro a pomata a piccole dosi, a questo punto l’incordatura dovrebbe essere ben formata.

Procedi con il sale e poi con l’acqua suddivisa in due parti, versa l’impasto su un piano di lavoro imburrato, procedi con incorporare il fudge tagliato a cubetti, gocce di cioccolato e infine le mele disidratate.

Puntatura:

Giunti a questo punto non ci resta che ungere un piano di marmo, acciaio, vetro con del burro, versare l’impasto  e allargarlo con le mani formando uno strato sottile. Lascia asciugare per circa 30 minuti.

Suddividi  l’impasto in tre parti, per gli stampi rettangolari da 500 gr pesa circa 430 gr di impasto, ora inizia a portare i lembi di ogni pezzatura verso il centro fino a  formare delle semi sfere.

Ungi le mani con del burro e effettua la pirlatura, che consiste nel girare l’impasto su se stesso stringendo alla base per chiudere la forma, ripetere per due volte a distanza di 20 minuti.

Allunga il panetto fino a raggiungere la dimensione dello stampo rettangolare, trasferisci l’impasto nello stampo, copri con pellicola e fai lievitare fino al bordo in forno con luce accesa, temperatura ideale sempre 24 26°.

Prima di inserire l’impasto nello stampo ti consiglio di forare il cartone nei due lati corti, nel punto dove dovrai infilzare con gli spilloni un a volta coto.

Cottura:

Togli gli stampi lievitato dal forno e leva la pellicola, preriscalda a 170° , cuoci il grande lievitato per circa 35/40 minuti, al cuore la temperatura deve essere di 93/94° va misurata con un termometro da cucina.

Estrai dal forno, infilza con gli spilloni (in corrispondenza dei fori praticati in precedenza) capovolgi e lascia raffreddare appeso per circa 8 ore, io creo dei supporti utilizzando dei contenitori da cucina o anche delle cassette di legno, quelle utilizzate per il vino.

Farcitura:

Trita il cioccolato bianco e sciogli per un minuti in microonde, aggiungi il caramello e le noci tritate, lascia rapprendere leggermente.

Trascorso il riposo appeso i nostri dolci saranno pronti per essere farciti, estrai gli spilloni e farcisci con il composto preparato in precedenza, qualche fiocco di sale Maldon e lascia asciugare.

Imbusta in sacchetti trasparenti che avrai spruzzato con alcool a 95° per aiutare la conservazione,  sigilla e regala questo grande lievitato tutto l’anno.

 

 

 

 

 

Pisarei della Val Tidone

Pisarei della Val Tidone in abbinamento Malvasia di Candia Aromatica

In occasione della Val Tidone Wine Fest 30 blogger membri di AIFB sono state chiamate a raccontare la Malvasia di Candia Aromatica vitigno coltivato  in Emilia.

Tra le 19 varietà di Malvasia presenti in Italia quella di Candia è stata indentificata mediante indagine del DNA, risulta essere un’incrocio di Malvasia Aromatica di Parma e un genitore sconosciuto, portando alla luce anche un legame con il Moscato bianco.

Una storia alle spalle che parla di viaggi e commerci, della Serenissima Repubblica Veneziana che la esportava in tuta Europa e faceva arrivare così l’oro giallo aromatico sulle tavole dei nobili.

Ed è così che se a settembre deciderai di visitare il territorio piacentino, non solo per la Val Tidone Wine Fest, ma anche per la Strada dei vini e dei sapori dei Colli Piacentini  

Ti troverai ad esplorare un territorio ricco di storia, le colline piacentine che in questi anni hanno visto crescere e affermarsi i loro vini e con essi la proposta eno-turistica.

Per la challenge #aromamalvasia ho ricevuto una mistery box contenete prodotti food del piacentino e ovviamente lei la protagonista, la Malvasia di Candia Aromatica.

La ricetta:

Per preparare la ricetta si devono utilizzare almeno due ingredienti ricevuti, la Malvasia può essere utilizzata in abbinamento al piatto o come ingrediente della ricetta. Vista la destinazione d’uso del mio blog ho preferito abbinare il vino al piatto e quindi assaggiare gli ingredienti della box assieme al vino, ma anche cercando tra le ricette tipiche del territorio ispirazione anche per una possibile rivisitazione.

Mi capita spesso quando devo raccontare un vino tipico di un territorio di cercare tra le ricette che lo raccontano, e di lasciarmi trasportare per una possibile “modifica” o rivisitazione, questa volta la scelta è ricaduta su Pisarei, tipico gnocco piacentino servito solitamente con i fagioli, leggi la ricetta per sapere come lo preparo, e ora ti lascio all’abbinamento.

In abbinamento Donna Luigia Malvasia Collo Piacentino DOC Torre Fornello

Un vino di carattere che la cantina ha voluto dedicare a Donna Luigia Scotti Douglas, donna dell’ 800,  proprietaria dell’azienda, un vino deciso dedicato a una donna dalla personalità importante.

100% Malvasia di Candia Aromatica, uve raccolte in quattro vigneti differenti, con differenti pendenze, età, esposizione alla luce solare.

Un vino che per un 20% fa affinamento in barrique, il resto acciaio, un vino che da subito all’assaggio mi ha lasciato al palato una nota balsamica, un qualcosa che secondo me si sposa bene con la maggiorana.

Colore giallo intenso con riflessi ancor più carichi, al naso fruttato e speziato, sentori persistenti che poi si ritrovano al palato, con una piacevole nota speziata che rimane sul finale, a mio avviso un vino che si presta all’invecchiamento.

Con la ricetta che leggi sotto crea il giusto equilibrio di dolcezza data dal vino, ma anche dal formaggio, bilancia lo speziato dello zafferano e la terrosità del porcino.

Ingredienti per quattro persone:

Procedimento per preparare i Pisarei:

Per prima cosa prepariamo i Pisarei, che sono uno gnocco di farina e pane dalla forma allungata, tradizionalmente nel piacentino vengono serviti accompagnati da sugo di fagioli.

Per la mia versione ho voluto che il porcino fosse presente nell’impasto dei Pisarei in questo modo, metti ad ammollare in 500 gr acqua tiepida i funghi essiccati per almeno 30 minuti.

Trascorso il tempo estrai i funghi dall’acqua e risciacquali, lascia poi da parte ad asciugare su carta da cucina. Filtra il brodo ottenuti con un colino a maglie strette, porta a bollore aggiungendo qualche rametto di maggiorana, servirà caldo per la preparazione dei nostri gnocchi.

Pesa 235 gr di brodo caldo ma non bollente, in una ciotola mescola pane grattugiato e burro, aggiungi il brodo caldo e fai assorbire. A questo punto aggiungi la farina poco alla volta e crea un’ impasto compatto, lascia riposare coperto per circa trenta minuti.

Taglia l’impasto in varie parti e con le mani crea dei cilindri di pasta che andrai a porzionare in piccoli gnocchi della grandezza di 1 cm.

Allunga l’impasto con il palmo della mano e una volta appoggiato sulla spianatoia con il dito indice schiaccialo in modo da creare un’insenatura, devono essere lunghi circa 3 cm.

Condiamo i Pisarei:

In un pentolino versa la panna, quando sarà calda ma mi raccomando non deve bollire, aggiungi il cacio grattugiato, zafferano, sale e pepe, mescola bene fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea.

Scalda la griglia, ungi con olio e fai grigliare i porcini, io dopo la cottura alcuni li ho lasciati interi invece altri tagliati a pezzetti, aggiusta di sale.

Porta a bollore acqua a qui avrai aggiunto il restante brodo di porcini, quando bolle aggiungi il sale. Versa i Pisarei e fai cuocere qualche minuto fino a che non saliranno in superficie.

Scola, condisci con un po’ di fonduta, impiatta aggiungendo ancora fonduta sul fondo e i porcini grigliati.

Il mio tiramisù rivisitato

Presentato in occasione il mio tiramisù rivisitato con castagne e pero misso

Era una calda e soleggiata giornata d’agosto quando scoprì che erano aperte le iscrizioni alla Tiramisù Word Cup 2022, e anche se mi trovavo in Lessinia lontano dalla calura della Pianura Padana ebbi un cedimento e in men che non si dica mi ritrovai iscritta per l’8 ottobre.

Scherzi a parte, conoscevo la manifestazione e l’iscrizione è stata del tutto intenzionale, un po’ perché le gare sotto sotto mi piacciono, ma soprattutto perché il tiramisù è uno dei dolci che preferisco, quel suo essere leggermente dolce, le note del caffè e del cacao che inebriamo il palato.

Per non parlare della sua storia, Treviso la città che ospita la manifestazione è anche la città in cui il famoso dolce al cucchiaio è nato, in cui è stata depositata la storica ricetta.

E qui veniamo al dunque, TWC si suddivide in due categorie:

  • Tiramisù originale
  • Tiramisù rivisitato

Possibile partecipare ad entrambe ma alla fine dopo pressing di parenti ed amici opto per preparare il mio dolce rivisitato. Chi mi conosce e sa cosa mi piace creare con la mia cucina mi ha spinto verso il preparare un dolce rivisitato, anche se non nascondo la voglia di cimentarmi nella ricetta classica.

Chi lo sa magari sarà per la prossima edizione.

Gli ingredienti

Devo dire che la scelta di utilizzare, o forse dedicare il mio dolce al Pero Misso della Lessinia presidio Slow Food è maturata sempre durante le vacanze, quando i miei tour da food blogger mi hanno portato a conoscere Bibbiana Righetti che a Cerna, appunto in Lessinia coltiva e trasforma il frutto di piante centenarie.

Un frutto antico dalle molteplici proprietà e nutrimenti, il quale però non è più commercializzato a causa della sua piccola pezzatura, ma anche al fatto che come per i cachi prima di essere consumato deve subire un processo di ammezzimento.

Questo processo lo rende un frutto maturo, ne cambia il colore e lo rende scuro, ma anche la consistenza rendendolo “misso” cioè molle. Inoltre al palato da crudo presenta una spiccata granulosità, per questo grazie a persone come Bibbiana possiamo godere di prodotti eccellenti come la confettura di Pero Misso e il distillato.

Perché le castagne, la Lessinia è disseminata di alberi di castagno, che come la pera è un altro frutto che rappresenta in pieno l’autunno, e poi mi piaceva l’idea di dare consistenza alla crema, una certa masticabilità, di abbinare un secondo sapore antico.

Ho voluto creare un dolce moderno, fatto di una base, di creme e di consistenze, ho pensato a un impiattamento mono porzione ma se vuoi e ti è più comodo puoi preparare il tuo dolce in coppetta o bicchiere.

Ingredienti per 4 persone:

  • 15 savoiardi Matilde Vicenzi
  • 250 gr mascarpone Latte Busche
  • Confettura di Pero Misso
  • 200 gr castagne cotte al vapore
  • 15 gr cacao amaro
  • 3 tuorlo
  • 60 gr di zucchero
  • 90 ml di caffè freddo

Come preparare il mio tiramisù rivisitato:

La mia rivisitazione del tiramisù è in chiave moderna, quindi trita al coltello i savoiardi, versa in una ciotola e bagna con il caffè. Lascia riposare qualche minuto.

Ho pensato di creare delle monoporzioni rettangolari, 9 cm per 5 cm, puoi creare il tiramisù di qualsiasi dimensione, anche in base al coppa pasta che hai a disposizione.

Posiziona il coppa pasta sul piatto, inizia a trasferire i savoiardi tritati al suo interno, ricorda che le dosi della ricetta sono per quattro porzioni. Schiaccia bene con un cucchiaio o meglio se il coppa pasta è munito dell’apposita livella.

Sul composto di savoiardi che sono diventati la nostra base spalma un cucchiaino di confettura di Pero Misso, ora dedichiamoci alla crema.

Mentre le basi riposano in frigo inizia a montare, con le fruste elettriche, i tuorli e lo zucchero, fino ad ottenere un composto soffice e spumoso, aggiungi il mascarpone, sempre con le fruste ma a bassa velocità.

Dividi la crema in dure parti, circa 1/3 della crema sarà al gusto cacao, aggiungi il cacao amaro e fai amalgamare sempre con le fruste, ai restanti 2/3 vanno aggiunte le castagne tritate, lascia da parte qualche pezzo di castagna per guarnire.

Trasferisci la crema alle castagne in una sac a poche semplice, per la crema al cacao invece dovrai aggiungere una bocchetta dentellata per creare un decoro.

Farcisci le quattro porzioni con la crema alle castagne, lascia riposare in frigo un trenta minuti quindi spalma un cucchiaino di confettura su ogni porzione, decora con ciuffi di crema al cacao e pezzetti di castagne.

Ti consiglio di assaporare il tuo dessert dopo qualche ora di riposo in frigorifero.

 

Samosa d’agnello

Samosa d'agnello

Adoro cucinare cibo etnico, mescolare e provare spezie e abbinamenti, oggi ho voluto pubblicare i samosa d’agnello deliziosa preparazione che è un piatto tipico in diversi paesi del Continente Indiano, come India e Sri Lanka.

In genere si tratta di uno street food vegetariano, ma io oggi ho voluto unire la carne d’agnello con la tanto amata zucca, trovo che questa ortaggio abbinato alle spezie si esalti ancora di più.

In pratica i samosa sono croccanti triangoli di pasta ripieni, io per la mia ricetta ho utilizzato la pasta fillo perché volevo dare quella sensazione sfogliata al morso.

Quando ho ricevuto i prodotti per la collaborazione con Saclà e ho visto la nuova Salsa alla Thai si è accesa la lampadina.

Trovo che questa salsa dal gusto agro-piccante sia ideale da abbinare a questo piatto perché smorza il gusto dell’agnello e si abbina perfettamente alla dolcezza della zucca.

Ingredienti per circa 8 samosa:

Procedimento per preparare i samosa d’agnello:

Per prima cosa taglia a pezzetti la polpa d’agnello, sbuccia e taglia finemente la cipolla, priva la zucca della scorza e taglia a cubetti.

In una padella fai scaldare un filo d’olio, soffrigi la cipolla, aggiungi l’agnello e fai rosolare per bene.

Dopo qualche minuto aggiungi la zucca, aggiusta di sale e fai cuocere coperto per circa 30 minuti a fuoco basso, a metà cottura aggiungi tutte le spezie, mescola di tanto in tanto e se serve aggiungi dell’acqua.

Il risultato finale dovrà essere un composto asciutto, la zucca sarà in pratica sfaldata amalgamata con la carne. Lascia raffreddare.

Su un foglio di carta forno adagia dei rettangoli di pasta fillo, il lato deve essere 8 cm, per ogni rettangolo 2 fogli di pasta fillo, spennella ogni foglio con olio evo, in modo da farli aderire bene.

Nell’angolo inferiore adagia un po’ di farcia e inizia ad arrotolare i samosa lato per lato, fino ad ottenere un triangolo, spennella con olio evo e cospargi con semi di sesamo, inforna a 190° per circa 20 minuti, o comunque fino a che saranno ben dorati.

Servi tiepidi con salta alla Thai.

Crostata d’autunno

Crostata d'autunno con marmellata di mele e fiori di sambuco

Autunno voglia di calore e di sapori che creano magia, che ne dici di una crostata autumn mood?

Il mio lavoro come food blogger mi porta spesso a collaborare con molte belle realtà italiane, oggi ti parlo di ben tre di loro mentre ti spiego questa crostata semplice ma molto bella.

Oltre ad essere una food blogger sono una Cesarina wine expert, faccio parte di questa grande famiglia di cuochi, e aggiungerei anche intrattenitori, che accogliendo gli ospiti nelle loro case tramandano ricette e tradizioni.

Raccontiamo attraverso i nostri piatti la storia del territorio in cui abitiamo, rendendo così il turista partecipe e parte integrante del nostro mondo.

Far parte di un progetto così bello come quello de Le Cesarine non poteva che portare a collaborazioni speciali, come quella iniziata a settembre con Agugiaro & Figna Molini spa farine 100% italiane, vanta una lunga storia produttiva, il molino nasce nel 1831 e oggi è leader mondiale nel settore dei prodotti sfarinati.

Grazie a questa collaborazione il logo dell’associazione sarà presente sulle confezioni delle sei tipologie di farine della linea Alta Cucina, la definirei una doppia certificazione di garanzia.

La marmellata di Bibbiana…

Raccontare i piatti ma anche il proprio territorio, per questo in questa crostata ho voluto utilizzare la marmellata di mele e fiori di sambuco di Bibbiana, amica conosciuta nella bellissima Lessinia, per la precisione a Cerna.

Una persona che con il suo lavoro e la passione per il territorio conserva alcune colture antiche che esalta con le sue preparazioni, di cui però ti parlerò in modo più approfondito in un articolo successivo.

Per ora ti voglio parlare della marmellata che ho deciso di impiegare per la ricette, dolce sì ma non troppo e comunque senza zuccheri aggiunti.

Sappiamo infatti che per le marmellate è importante utilizzare marmellate o confetture con poco zucchero per evitare fuoriuscite durante la cottura.

In questa marmellata si sente la mela frutto principe dell’autunno ma anche l’inconfondibile profumo del sambuco, che in un attimo fonde primavera e autunno in un tutt’uno.

Infatti Bibbiana per preparare questo nettare unisce letteralmente le due stagione, raccoglie i fiori di sambuco e li conserva fino a quando le mele sono mature per essere utilizzate.

Ingredienti per uno stampo da 20 cm:

Procedimenti per preparare la crostata d’autunno:

Nella ciotola della planetaria versa la farina, il burro freddo a tocchetti e lo zucchero, inizia lavorare gli ingredienti con il gancio a foglia fino ad ottenere un composto sabbiato.

Aggiungi l’uovo e continua ad impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo, lavora velocemente con le mani, avvolgi con pellicola e lascia riposare in frigo per un’ora.

Sulla spianatoia adagia un foglio di carta forno leggermente infarinato, con il mattarello stendi l’impasto fino ad ottenere uno spessore di 4 o 5 mm.

Rivesti lo stampo da crostata, io uso stampi antiaderenti e con fondo removibile, quindi non c’è bisogno di imburrare lo stampo. Fai aderire bene la frolla nelle scanalature e rifila la pasta in eccesso.

Con la forchetta buca in più punti la frolla, versa la marmellata e livella con un cucchiaio. Stendi la pasta frolla avanzata e ricava con degli stampi delle foglie da appoggiare sulla torta.

Se non hai gli stampi a forma di foglia puoi utilizzare qualsiasi altro stampo, oppure ricavare delle strisce per l’intreccio classico.

Spolvera con cannella e inforna a 185° per circa 35 minuti, quindi lascia raffreddare e sforma la torta.

 

Risotto con i fichi

Risotto con i fichi

Il pieno della  stagione estiva porta con se la maturazione di un frutto dalla polpa dolce, ma che rilascia al palato delle sensazioni di croccantezza, grazie ai suoi micro semi, oggi prepariamo assieme il risotto con i fichi.

Ne esistono molte varietà, solo in Italia circa 24, differenti per colore e sapore, ma anche il momento in cui maturano non è lo stesso. Bianchi o neri sta a te trovare il tuo preferito, io per preparare il mio risotto ho utilizzato i fichi neri, piccoli dalla polpa rossa, dolci come caramelle.

Se devo essere sincera i miei erano deliziosi anche perchè arrivano direttamente dalla mia pianta, ma sono sicura che anche tu ne troverai di deliziosi dal tuo fruttivendolo.

Proprio per la loro dolcezza i fichi, come altri frutti, non possono essere consumati dalle persone diabetiche, anche se ragionando su questo si potrebbe dedurre che seguendo la stagionalità del prodotto una persona li potrebbe consumare un mese su dodici.

Sono sempre più convinta che seguire la stagionalità dei prodotti sia la via più giusta e sana.

Ingredienti per quattro persone:

  • 360 gr di riso carnaroli
  • 200 gr di fichi neri maturi
  • 200 gr speck morbido a fette spesse mezzo cm
  • 150 gr Morlacco del Grappa
  • Brodo vegetale circa 1 lt (sedano, carota, cipolla)
  • Olio evo
  • Pepe bianco
  • Sale

Procedimento per il risotto con i fichi:

Per prima cosa una premessa, per preparare i risotti utilizzo il carnaroli, perché credo tenga bene la cottura e che quindi la resa del piatto sia migliore, se vuoi puoi utilizzare tranquillamente il vialone nano.

Per prima cosa prepara il brodo vegetale, con sedano carote e cipolla, credo non servano altre indicazioni in merito.

Lava bene i frutti e taglia i fichi in due parti, elimina il picciolo, in una casseruola fai scaldare un filo d’olio evo. Versa i fichi nella casseruola e fai cuocere per circa 30 minuti a fuoco dolce, se serve aggiungi dell’acqua.

Io preparo i fichi mantenendo la buccia perché è ricca di fibre che fanno bene al nostro organismo. Quando i fichi saranno cotti frulla con frullatore a immersione, mantieni in caldo.

Taglia lo speck a listarelle e fai saltare in padella un paio di minuti senza aggiunta di grassi o sale.

In una casseruola dai bordi alti e ben calda, versa il riso e fai tostare un paio di minuti a fuoco vivo e senza aggiungere grassi, toccando il riso deve essere ben caldo e dal colore bianco intenso.

Aggiungi tre mestoli di brodo ben caldo e la purea di fichi, mescola continuamente, questo renderà il risotto cremoso. Dopo qualche minuto aggiungi lo speck e dell’altro brodo, continua a mescolare e ad aggiungere brodo fino a cottura ultimata, circa 16 o 18 minuti.

Spegni la fiamma, aggiungi il morlacco tagliato a piccoli dadini e mescola energicamente, copri con un canovaccio e lascia riposare per un paio di minuti.

Impiatta il tuo riso che sarà molto cremoso.

Cubi di mortadella e crepe

Cubi di mortadella e crepe

Idea veloce e molto semplice per risolvere il fardello stuzzichino aperitivo, poi la mortadella piace a tutti!

Quando improvvisamente sai che  tocca a te preparare aperitivo per parenti ed amici che tra poco arriveranno a casa tua hai bisogno di un’ idea semplice, veloce ma saporita e d’effetto.

La ricetta che ti spiego oggi è veramente semplice, perché le crepe sono veramente facili da preparare e anche velocissime.

Anzi se sai in anticipo di dover preparare i cubi di mortadella alla sera puoi preparare il composto per le crepe il mattino e lasciarlo in frigo. Al momento dell’utilizzo dovrai solo dare una bella mescolata prima iniziare a creare le crepe.

Questa ricetta è l’esempio che a volte in cucina non serve impiegare molto tempo per preparare qualcosa di buono e sfizioso, anche con pochi ingredienti a disposizione.

Se non hai i cetriolini in casa li puoi tranquillamente sostituire con delle olive o delle cipolline in agro dolce.

Ingredienti per 6 persone:

  • 2 uova
  • 170 gr farina 00
  • 340 ml latte intero
  • 20 fette di mortadella (sottile)
  • Cetriolini in agrodolce
  • Burro

Procedimento per i cubi di mortadella e crepe:

In una terrina rompi le uova e versa il latte, sbatti velocemente con una forchetta.

Setaccia la farina all’interno del composto di uova/latte e mescola bene con una frusta, non ci devono essere grumi.

Copri con pellicola e fai riposare in frigo per 30 minuti.

Scalda la padella sul fuoco e sciogli al suo interno una piccola noce di burro, versa un mestolo di composto per crepe, ruota la padella in modo che il liquido si distribuisca bene, cuoci ogni crepe due minuti per lato.

Continua fino a quando non avrai finito la pastella, ricaverai circa 12 crepe. Lascia raffreddare.

Ora devi formare una sorta di lasagna, alternando una crepe e due fette di mortadella, taglia ricavando dei cubi grandi cm 2,5×2,5.

Guarnisci ogni cubo con una fetta di cetriolo agrodolce e servi.

 

Filoncino con pancetta dolce

Filoncino con pancetta dolce

Il pane è inteso come accompagnamento ad un piatto, ma è possibile dare identità a questo alimento, ad esempio preparare filoncino con cubetti di pancetta dolce, ottimo anche tagliato a fette per preparare dei crostini da abbinare magari a della crema di funghi.

Fare il pane a casa non è una cosa semplice ma la ricetta che ti spiego oggi è collaudata e di facile esecuzione, poi preparare il pane è come tutte le cose, l’esercizio aiuta.

Ingredienti:

  • 400 gr di semola di grano duro
  • 80 gr di pancetta dolce a cubetti
  • 4 gr lievito di birra fresco
  • 240 ml di acqua temperatura ambiente
  • Parmigiano Reggiano qb
  • Pepe bianco
  • 5 gr sale

Procedimento per il filoncino con pancetta dolce:

Sciogli il lievito nell’acqua, nella ciotola della planetaria versa la farina e tutta l’acqua. Aziona la planetaria a cui avrai applicato il gancio e impasta per cinque minuti a velocità media.

Aggiungi la pancetta, il pepe e il sale, continua ad impastare fino a che otterrai un impasto liscio ed omogeneo, che si staccherà dalla ciotola della planetaria mentre lo lavori.

Trasferisci l’impasto in un contenitore trasparente, copri con pellicola e lascia lievitare fino al raddoppio in forno spento con luce accesa, ci vorranno circa quattro ore.

Trasferisci su di un piano di lavoro infarinato, dividi in tre parti, lavora con le mani fino ad ottenere dei rettangoli spessi circa un cm, arrotola e forma tre filoncini, copri con uno strofinaccio e fai lievitare 2 ore a temperatura ambiente.

Accendi il forno e fai scaldare con la placca all’interno fino a raggiungere i 230°, quando accendi il forno posiziona sul fondo una ciotola con acqua che servirà a formare vapore per la cottura.

Con un coltello a lama liscia effettua un taglio centrale lungo tutta la lunghezza del panino, profondo circa 1 cm. Cospargi la placca del forno con della semola, trasferisci i panini sulla placca del forno e cuoci per 15 minuti.

Leva la ciotola di acqua dal forno e cospargi la superficie dei panini con Parmigiano Reggiano, fai cuocere altri 15 minuti.

Sforna e lascia raffreddare su di una grata forata.