Passatelli con cime di rapa

Passatelli con cime di rapa

I passatelli primo piatto tipico dell’ Emilia Romagna, Umbria e Marche, un piatto semplice ma ricco di sapore in costante equilibrio tra asciutti o in brodo?

Personalmente li preferisco asciutti, non amo i piatti in brodo, e se di una ricetta esiste la variante asciutta la preferisco.

Nella mia versione ti propongo il contrasto tra il sapore tendenzialmente dolce del passatello, la cima di rapa saltata in padella leggermente amara e con quel tocco di sapidità dato dall’acciuga.

Per bilanciare sapori così decisi avevo bisogno di un vino delicato ma con aromi decisi, la scelta lo Scalabrone di Marchesi Antinori piacevole Rosato della zona di Bolgheri in Toscana.

Cabernet Sauvignon, Merlot ed una parte di Syrah compongono questo vino deciso, caratteristica che contraddistingue le etichette prodotte nel territorio.

Tenuta Guado al Sasso a Bolgheri è la proprietà dove si vinifica questo Rosaro, in alta Maremma a circa 100 km da Firenze, 320 ettari vitati in una zona rinominata come anfiteatro bolgherese, nome dovuto alla sua conformazione.

Bolgheri una denominazione relativamente giovane, ma da anni oramai punto di riferimento italiano nel panorama vitivinicolo internazionale.

Un terreno ricco e sabbioso che nel calice si trasforma in una piacevole sapidità, al naso si riconosco l’aroma di ciliegia e piccoli frutti rossi, tendenzialmente freschi.

Ingredienti per 4 persone:

  • 180 gr di pane grattugiato
  • 180 gr di Parmigiano Reggiano
  • 2 uova
  • 400 gr di cime di rapa
  • 1 spicchio d’ aglio
  • 4 acciughe
  • Noce moscata qb
  • Olio evo
  • Sale

Procedimento:

Prepara i passatelli, in una ciotola versa le uova, il pane grattugiato, Parmigiano Reggiano, la noce moscata, aiutandoti con un cucchiaio inizia ad impastare fino ad ottenere un composto compatto.

Trasferisci l’impasto sulla spianatoia e lavora con le mani, deve risultare un panetto compatto, avvolgi con pellicola e fai riposare in frigo anche tutta la notte.

Lava le cime di rapa e privale della costa centrale, questa operazione vale per le foglie più grandi, per quel che riguarda le foglie piccole sono molto tenere e non è necessario.

Porta a bollore abbondante acqua salata, fai cuocere le cime di rapa per circa un minuto, scola e fai raffreddare in una ciotola con acqua e ghiaccio, questa operazione bloccherà la cottura e manterrà il colore verde delle foglie.

In una padella versa un filo d’olio, aggiungi aglio e acciughe fai rosolare e sciogliere le acciughe, taglia le cime di rapa più grandi a pezzi mentre lascia intere le foglie e le cime più piccole.

Salsa in padella con l’aglio e le acciughe, lascia insaporire.

Ora con l’aiuto di uno schiaccia patate creiamo i passatelli, inserisci l’impasto al suo interno, schiaccia e quando avrai ottenuto raggiunto la lunghezza di 5 o 6 cm taglia con un coltello.

Fai cuocere i passatelli in acqua salata per 2 minuti, quindi scolali con l’aiuto di una schiumarola, fai saltare con le cime di rapa e servi ben caldo.

 

 

Parmigiana con pomodori datterini gialli

Parmigiana di melanzane con pomodori datterini gialli

Uno degli ortaggi che indubbiamente fa pensare all’estate è la melanzana, tu quale preferisci? Lunga, tonda, viola, striata, bianca, quando si parla di melanzana si pensa subito alla parmigiana, oggi ti descrivo la mia parmigiana con pomodori datterini gialli.

Il bello di questa ricetta è che puoi servirla calda, oppure temperatura ambiente anche in versione mono porzione come in foto, ideale per un pranzo o una cena informale ma con un tocco chic.

Per preparare la ricetta utilizzo la salsa di datterini gialli preparata da me, con i pomodori del mio orto, ma tu puoi tranquillamente acquistarla al supermercato.

Ho scelto la passata di datterini gialli per la ricetta perché ha quel tocco di dolcezza che contrasta a perfezione con la ricotta affumicata. Trovo che questa varietà di pomodori abbia un sapore molto morbido, privo dell’acidità che di solito contraddistingue questo frutto estivo.

Per la passata di datterini gialli:

  • 1 kg di pomodori datterini gialli
  • 2 spicchi d’aglio
  • 1 cipolla
  • Olio evo
  • Sale
  • Un pizzico di zucchero

Ingredienti per 4 persone:

  • Passata di datterini gialli
  • 2 melanzane striate
  • 100 gr ricotta affumicata
  • 200 gr ricotta fresca
  • Pistacchi tostati
  • Basilico fresco
  • Olio evo
  • Pepe nero
  • Sale

Procedimento per la parmigiana di melanzane con pomodori datterini gialli:

Se hai deciso di preparare la passata fatta in casa segui i seguenti procedimenti, altrimenti passa oltre.

Lava i datterini e taglia in due parti, in una casseruola fai scaldare un filo di olio evo. Soffriggi aglio e cipolla tritati finemente, aggiungi i pomodorini, copri con un coperchio e fai cuocere per due ore a fiamma bassa. Aggiungi 300 ml di acqua durante la cottura.

Aggiungi sale e basilico, quindi frulla con frullatore a immersione e fai cuore ancora un’ora, il sugo dovrà essere ristretto e denso.

Lava le melanzane e taglia in modo da ricavare delle rondelle, griglia su una piastra ben calda unta leggermente con olio evo, aggiungi il sale.

In una ciotola prepara la crema, versa la ricotta, aggiusta di sale e pepe, grattugia anche i 2/3 della ricotta affumicata, mescola bene con una frusta per ottenere un composto omogeneo.

Trita in modo grossolano qualche pistacchio utilizzando un coltello, ora inizia a comporre le “torrette” alternando una fetta di melanzana, la passata, una fetta di melanzana, crema di ricotta e pistacchi.

Se vuoi termina con datterini freschi e una foglia di basilico.

Puoi anche preparare la ricetta in una pirofila da scaldare e far gratinare in forno, porzionando in maniera classica.

Risotto con i fichi

Risotto_con_i_fichi_e_speck

Il pieno della  stagione estiva porta con se la maturazione di un frutto dalla polpa dolce, ma che rilascia al palato delle sensazioni di croccantezza, grazie ai suoi micro semi, oggi prepariamo assieme il risotto con i fichi.

Ne esistono molte varietà, solo in Italia circa 24, differenti per colore e sapore, ma anche il momento in cui maturano non è lo stesso. Bianchi o neri sta a te trovare il tuo preferito, io per preparare il mio risotto ho utilizzato i fichi neri, piccoli dalla polpa rossa, dolci come caramelle.

Se devo essere sincera i miei erano deliziosi anche perchè arrivano direttamente dalla mia pianta, ma sono sicura che anche tu ne troverai di deliziosi dal tuo fruttivendolo.

Proprio per la loro dolcezza i fichi, come altri frutti, non possono essere consumati dalle persone diabetiche, anche se ragionando su questo si potrebbe dedurre che seguendo la stagionalità del prodotto una persona li potrebbe consumare un mese su dodici.

Sono sempre più convinta che seguire la stagionalità dei prodotti sia la via più giusta e sana.

Ingredienti per quattro persone:

  • 360 gr di riso carnaroli
  • 200 gr di fichi neri maturi
  • 200 gr speck morbido a fette spesse mezzo cm
  • 150 gr Morlacco del Grappa
  • Brodo vegetale circa 1 lt (sedano, carota, cipolla)
  • Olio evo
  • Pepe bianco
  • Sale

Procedimento per il risotto con i fichi:

Per prima cosa una premessa, per preparare i risotti utilizzo il carnaroli, perché credo tenga bene la cottura e che quindi la resa del piatto sia migliore, se vuoi puoi utilizzare tranquillamente il vialone nano.

Per prima cosa prepara il brodo vegetale, con sedano carote e cipolla, credo non servano altre indicazioni in merito.

Lava bene i frutti e taglia i fichi in due parti, elimina il picciolo, in una casseruola fai scaldare un filo d’olio evo. Versa i fichi nella casseruola e fai cuocere per circa 30 minuti a fuoco dolce, se serve aggiungi dell’acqua.

Io preparo i fichi mantenendo la buccia perché è ricca di fibre che fanno bene al nostro organismo. Quando i fichi saranno cotti frulla con frullatore a immersione, mantieni in caldo.

Taglia lo speck a listarelle e fai saltare in padella un paio di minuti senza aggiunta di grassi o sale.

In una casseruola dai bordi alti e ben calda, versa il riso e fai tostare un paio di minuti a fuoco vivo e senza aggiungere grassi, toccando il riso deve essere ben caldo e dal colore bianco intenso.

Aggiungi tre mestoli di brodo ben caldo e la purea di fichi, mescola continuamente, questo renderà il risotto cremoso. Dopo qualche minuto aggiungi lo speck e dell’altro brodo, continua a mescolare e ad aggiungere brodo fino a cottura ultimata, circa 16 o 18 minuti.

Spegni la fiamma, aggiungi il morlacco tagliato a piccoli dadini e mescola energicamente, copri con un canovaccio e lascia riposare per un paio di minuti.

Impiatta il tuo riso che sarà molto cremoso.

Idea di carbonara ricetta

Idea di carbonara

A volte i grandi classici della cucina come la carbonara sono d’ispirazione per creare nuovi piatti, l’importante è comprendere bene quale sia la base di partenza, oggi per te la mia carbonara ricetta.

Ripassiamo assieme gli ingredienti della carbonara: guanciale, uovo, pecorino, parmigiano e pepe nero, ecco la base la sappiamo per la carbonara, ora creiamo.

Alcuni cercano la diversità in cucina, altri no, io penso che cucinare sia come avere una tela bianca su cui disegnare e dar libero sfogo alle fantasia, idea di carbonare idea sta per ispirazione, perché tutto nasce da un’ idea.

Oggi propongo un primo piatto liberamente ispirato al capo saldo laziale della cucina italiana, non ti dirò è più buono o meno, quello che è certo ha meno grassi e colesterolo, quindi a conti fatti se ne mangi una forchettata in più non  ti sentirai troppo in colpa.

Ingredienti per 4 persone:

  • 360 gr di bavette
  • 120 gr bacon
  • 2 gr zafferano in pistilli Zafferano Lessinia
  • 250 ml di panna di riso
  • 200 gr Parmigiano Reggiano
  • Pepe nero
  • Sale grosso

Procedimento per la mia carbonara:

Taglia in bacon a strisce sottili e fallo rosolare in padella senza aggiungere grassi, deve diventare croccante. Togli il bacon dalla padella, trasferisci in una ciotola e tienilo da parte.

Il grasso lascialo nella padella, qui poi farai saltare la pasta.

In un pentolino versa la panna di riso e fai scaldare, aggiungi lo zafferano e mescola bene, spegni il fuoco e aggiungi il parmigiano e il pepe, mescola bene fino a formare una crema densa.

Porta a bollore abbondante acqua salata, versa la pasta e fai cuocere, scola al dente. Con un forchettone trasferisci la pasta nella padella in cui hai rosolato il bacon, aggiungi un mestolo di acqua di cottura e fai cuocere la pasta.

Aggiungi 2/3 di crema e bacon, amalgama il tutto, impiatta e finisci con crema, pepe nero e bacon.

 

 

Risotto con broccolo romano e coppa

risotto con broccolo romano e coppa

Il risotto è sempre un’ottima scelta, da proporre durante una cena con amici ma anche per un pranzo in famiglia, oggi sapori forti e di stagione risotto con broccolo romano e coppa.

Risottare non è proprio una cosa semplice, ha bisogno di qualche coccola, attenzione in più durante la preparazione, ma la soddisfazione ripaga di ogni fatica, basta solo un po’ di pratica.

Questa ricetta permette anche di acquistare ingredienti in anticipo, sempre nell’ottica di ottimizzare il tempo, e preparare con calma in settimana il piatto.

Ingredienti per 4 persone:

  • 320 gr riso carnaroli
  • 200 gr di coppa a fette
  • 700 gr di broccolo romano
  • 650 ml di brodo vegetale (sedano, carote e cipolla)
  • 150 gr Parmigiano Reggiano
  • Sale

Procedimento per preparare il risotto con broccolo romano e coppa

Per prima cosa prepara il brodo, in una casseruola fai bollire per un’ora sedano, carote e cipolla in abbondante acqua. Se non vuoi preparare il brodo puoi utilizzare il dado.

Pulisci e lava il broccolo eliminando il torsolo centrale, ma tenendo da parte le foglie più piccole e tenere per guarnizione.

Trasferisci il broccolo nella vaporiera e cuoci per circa 15 minuti, non deve essere troppo cotto. Cuoci anche le foglie e tieni da parte per guarnire il piatto.

Versa nel boccale del mini pimer il broccolo, tieni da parte qualche pezzo per guarnizione. Aggiungi la coppa e un mestolo di brodo, lascia da parte qualche fetta di coppa per guarnizione.

Frulla fino ad ottenere una crema, eventualmente aggiusta di sale, fai attenzione perché la coppa è saporita e pepata.

In una casseruola ben calda fai tostare il riso a secco, senza nessun grasso. Tosta il riso per qualche minuto fino a che toccando con la mano sarà caldo.

Aggiungi due mestoli di brodo e la crema di broccolo e la coppa, mescola. Continua ad aggiungere il brodo in modo graduale e a mescolare fino a cottura ultimata, ci vorranno circa 17 minuti.

Spegni il fuoco e aggiungi il parmigiano, mescola bene per mantecare, copri con un canovaccio e fai riposare un paio di minuti.

Impiatta e guarnisci con broccolo, le sue foglie e la coppa.

Bavetta con tartare di tonno e gin Malfy limone

Bavetta con tartare di tonno e Malfy gin al limone

Il gin è sicuramente il distillato più consumato del 2021, versatile per sapore e colore viene spesso abbinato a ricette, nel mio caso oggi ti propongo una bavetta con tartare di tonno e gin Malfy al limone.

Abbinamento pesce e limone se vogliamo è un classico della cucina, meno usuale se vogliamo è abbinare il gin e il vino, nel nostro caso Durello, ma credo che nelle giuste dosi tutto si possa fare e proporre.

Il sentore di limone e ginepro si sposa bene con le note tendenzialmente amare del Durello. Limoni naturali coltivati nella costiera amalfitana per un prodotto 100% made in italy.

Adesso è arrivato il momento di spiegare ricetta e cocktail!

Ingredienti per 4 perone

Per la pasta:

  • 360 gr di bavetta
  • 200 gr di tonno fresco (da consumare crudo)
  • 20 gr prezzemolo
  • 10 nocciole spellate e tostate
  • 2 limoni con buccia edibile
  • Olio evo
  • Sale
  • Sale nero

Per il cocktail:

Procedimento per la pasta:

Per prima cosa prepara la crema, lava il prezzemolo e trasferiscilo nel boccale del frullatore a immersione.

Aggiungi il succo di 1 limone, aggiungi 20 ml di olio evo, le nocciole e aggiusta di sale, frulla fino ad ottenere una crema.

Con un coltello taglia il tonno, mi raccomando chiedi al pescivendolo se può essere consumato crudo, prima a cubetti e poi lavora fino ad ottenere una tartare, sposta il tonno in una ciotola, condisci con un filo d’olio evo e zest che avrai ricavato da un limone con una grattugia.

Porta a bollore abbondante acqua salata, versa le bavette e fai cuocere, segui il tempo di cottura indicato nella confezione.

Versa in un calice 2/3 di Durello e 1/3 di gin al limone, entrambi beli freschi, circa 4°.

Scola la pasta, condisci con olio evo. Impiatta creando un nido arrotolando le bavette con una pinza in un mestolo, adagia nel piatto.

Condisci con la crema di prezzemolo e tartare di tonno, tocco finale sale nero.

Yakisoba con tataki di tonno e katsuobushi

Attratta dalla cucina orientale, il filone fusion che spopola nel food, ho voluto ricreare a casa, ma dando un mio tocco, uno dei miei piatti preferiti: yakisoba.

Un po’ di difficoltà nel reperire gli ingredienti, ma con l’aiuto di internet e dei vari siti per acquisto di prodotti food che ci sono alla fine ci sono riuscita, ti lascio i link nella lista degli ingredienti.

Ma cos’è la Soba? Letteralmente grano saraceno, che è la farina con cui è creato questo spaghetto. Privo di glutine, per questo motivo adatto ai celiaci, ricco di nutrienti tra cui la vitamina B e sali minerali, ma molto calorico.

Viene preparato in vari modi a seconda delle stagioni, fritto, saltato in padella oppure freddo, vari i condimenti, pesce fresco o essiccato, verdure ecc.

Atro ingrediente importante che trovi nella mia ricetta è il Katsuobushi, si tratta di tonnetto striato fermentato ed essiccato, ingrediente molto utilizzato nella cucina giapponese.

Si presenta come il truciolo che esce dal tempera matite, utilizzato per finire piatti ad esempio di yakisoba, oppure per insaporire il brodo.

Ingredienti per 4 persone:

Prepariamo yakisoba:

Lava cipollotto e peperoncino, ricava dal cipollotto la parte verde più tenera e taglia a rondelle che userai per guarnire il piatto.

Taglia la parte bianca del cipollotto a listarelle, scalda una padella con olio di sesamo e fai soffriggere assieme al peperoncino tagliato a rondelle.

In un piatto versa abbondanti semi di sesamo bianchi e neri, rotola il tonno nei semi facendo aderire con la mani, fai scaldare la padella con olio di sesamo e cuoci a fuoco vivo il tonno 2 minuti per lato, Deve restare rosa all’interno.

Fai bollire abbondante acqua saltata, il tempo di cottura yakisoba varia in base alla marca, i miei devono bollire 10 minuti.

Scola e raffredda con acqua corrente, scola bene gli spaghetti, versa nella padella in cui hai soffritto il cipollotto, salta aggiungendo la salsa d’ostrica e una manciata di katsobushi.

Impiatta aggiungendo il tonno, katsobushi e la parte verde del cipollotto.

 

 

 

Gnocchi di piselli e mortadella

Gnocchi di piselli

Iniziano ad apparire sui banchi dei mercati i primi legumi freschi di stagione, in particolare oggi ti parlo dei piselli, e ti lascio la ricetta dei miei gnocchi di piselli.

Un legume estremamente versatile, di cui è commestibile anche il baccello, ad esempio al vapore, poi frullato e spalmato sul pane brusco con un tocco d’aglio e scaglie di Parmigiano Reggiano. Non mi dilungo nella descrizione di proprietà, vitamine  e minerali, probabilmente già òe conosci.

Si può dire che questa ricetta rientra nel mood del momento, in cui i legumi la fanno da padrone, ingrediente principale per ricette proteiche, io in questo caso utilizzo piselli freschi, ma nulla vieta l’utilizzo della farina di piselli, ormai reperibile facilmente in commercio.

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 gr di piselli (sbucciati)
  • 300 gr di farina 0
  • 200 gr di patate
  • 100 gr di mortadella (tagliata spessa)
  • 150 di stracciatella di burrata
  • Olio evo
  • Uovo 1
  • Granella di pistacchi
  • Pepe nero
  • Sale

Procedimento per gli gnocchi di piselli:

Sbuccia i piselli e le patate, taglia queste ultime a pezzi, fai cuocere entrambi a vapore per 15 minuti aggiustando di sale. Con lo schiaccia patate riduci a purè e lascia intiepidire.

Versa il composto sulla spianatoia, aggiungi uovo, sale e farina, inizia ad impastare delicatamente, se l’impasto risulta troppo morbido aggiungi ancora farina.

Dividi l’impasto in 8 parti, con il palmo della mano forma dei cilindri e con il coltello taglia gli gnocchi, disponi in una teglia foderata con carta forno, se vuoi puoi preparare gli gnocchi in anticipo e conservarli in freezer.

Come cuocere e condire gli gnocchi…

Porta a bollore abbondante acqua salata, nel mixer versa i cubi di mortadella e frulla in modo grossolano.

Versa gli gnocchi nell’acqua, anche se li hai conservati in freezer.

Scola gli gnocchi in una pirofila, condisci con la metà della mortadella tritata e un filo d’olio evo, sul fondo del piatto versa un cucchiaio di stracciatella di burrata, impiatta gli gnocchi.

Guarnisci con mortadella, stracciatella di burrata e pistacchio, per ultimo pepe nero e un filo d’olio.

Ossobuco alla milanese con risotto allo zafferano

Ossobuco alla milanese con risotto allo zafferano

Oggi pubblico un classico della cucina lombarda, ossobuco alla milanese ovviamente accompagnato dal risotto allo zafferano.

La prima pubblicazione della ricette in questione si deve a Pellegrino Artusi, è inizio del 900′ quando pubblica in “Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” la ricetta che ha reso famosa Milano nel mondo.

Nel 2007 l’ossobuco alla milanese ha ottenuto la Denominazione tipica Comunale del Comune di Milano, insieme con il risotto alla milanese.

Un ricetta che può essere sicuramente considerata un piatto unico, composta da proteine, carboidrati, grassi. Ho voluto preparare l’ossobuco utilizzando l’amata cottura sous vide, a mio avviso particolarmente indicata per questi tagli di carne.

Il risultato è letteralmente un “burro”, carne morbida, succosa, che si stacca dall’osso in pratica da sola, i tempi sono lunghi utilizzando questo tipo di cottura, ma ne vale sicuramente la pena.

L’abbinamento vino è sicuramente per territorio, ho scelto un vino dell’Oltrepó Pavese, la Bonarda, in particolare ho scelto Alcova della cantina Conte Vistarino.

Proprietà sita nel paese Rocca de’ Giorgi in Oltrepò Pavese, la famiglia Giorgi di Vistarino ha un  legame intimo tra viticoltura e terroir, la cantina è  all’interno di un’oasi incontaminata di grande interesse paesaggistico e faunistico.

Vino prodotto con uva 100% Croatina, un vino elegante, lontano dai sentori “ruvidi” tipici del Bonarda. Rosso rubino intenso a tratti violaceo, sentore di frutti rossi, intenso in bocca ma gradevole.

L’ acidità ben bilanciata lo rende fresco, leggero alla beva, in abbinamento al piatto non lo sovrasta, anzi lo rende più leggero, diminuendo la sensazione grassa la palato.

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 ossobuco Macelleria Melotto
  • 350 gr di riso Carnaroli Melotto
  • 2,5 gr di zafferano in pistilli Zafferano Lessinia
  • 700 ml di brodo di carne (sedano, carota, cipolla, 200 gr cappello del prete)
  • 8 foglie di alloro
  • 1 carota
  • 150 gr Parmigiano Reggiano
  • Noce di burro
  • Sale
  • Prezzemolo
  • Zest di un limone
  • 1 spicchio d’aglio
  • Olio evo

Procedimento:

Prepara il brodo carota, sedano, cipolla, cappello del prete, versa in una pentola dai bordi alti abbondante acqua, aggiungi verdure e carne, porta a bollore e fai cuocere per circa 2 ore.

Non aggiungo mai il sale nel brodo, lo mantengo neutro adatto per ogni preparazione. Fai raffreddare, schiuma il brodo togliendo lo strato di grasso che si formerà in superficie.

Taglia la carota a rondelle, inserisci l’ossobuco nei sacchetti adatti per cottura, aggiungi le carote, alloro e sigilla il tutto sottovuoto.

Cuoci a temperatura controllata con roner a 73° per 12 ore. Trascorso il tempo abbatti in positivo a + 3 °.

Lava e trita il prezzemolo assieme all’aglio, aggiungi le zest di limone e poco olio evo, ecco pronta la gremolada che accompagnerà il piatto.

In una casseruola dai bordi alti fai tostare il riso senza grassi, a fuoco vivo per qualche minuto fino a che sarà ben caldo.

Inizia ad aggiungere il brodo poco alla volta, mescola per far uscire l’amido e creare la cremina, aggiungi il sale e lo zafferano.

Se come me utilizzi zafferano in pistilli devi farlo inumidire per circa 2 ore in acqua tiepida.

In una padella sciogli il burro, con una forbici apri il sacchetto del sottovuoto, versa il sughetto in una ciotola.

Fai rosolare in padella l’ossobuco, dopo qualche minuto aggiungi il liquido di cottura che hai tenuto da parte e fai restringere, aggiungi il sale.

Porta a cottura il riso, manteca fuori dal fuoco con il Parmigiano Reggiano, mescola energicamente, fai riposare 2 minuti coprendo la casseruola con uno strofinaccio.

Impiatta il risotto sul fondo, aggiungi l’ossobuco con il suo sugo e la gremolada, ovviamente non può mancare un calice di Bonarda.

 

Risotto Stortina Veronese e Verza Moretta

Risotto con verza

Una ricetta 100%  Veronese, il Risotto Stortina Veronese e Verza Moretta racchiude diversi ingredienti tipici dell’inverno Padano.

La preparazione del risotto nel Veronese è un rito, solitamente si utilizza la tecnica per assorbimento, ma a me personalmente piace di più una mantecatura più morbida, anche utilizzando ingredienti rustici come la Stortina Veronese e la Verza Moretta.

Il Riso rigorosamente Vialone Nano Ferron, non un riso normale ma vialone nano lavorato con Pestelli, lavorazione lenta con minimo attrito, lasciando il prodotto integro, Chicco grossezza media di forma tonda leggermente allungata, adatto per risotti.

Riso vialone nano Ferron
Riso vialone nano Ferron

La Stortina Verone è un salume presidio Slow Food, piccolo salame dal peso inferiore ai due ettogrammi che si consuma tradizionalmente nella zona del Basso Veronese.

La tradizione produttiva che si tramanda da generazioni prevede di conservarla sotto lardo in modo da mantenerla fresca per tutto l’inverno.

Le pentole di terracotta venivano quindi riempite di piccoli salami immersi e alternati a lardo macinato e salato, un ultimo strato più spesso detto cappello ricopriva i salami fino a colmare la pentola che una volta chiusa con il coperchio veniva riposta in cantina anche per alcuni mesi.

In particolare io ho utilizzato la stortina di Poltronieri presa sempre dal mio macellaio di fiducia Gastronomia Macelleria Melotto.

Stortina Veronese
Stortina Veronese

La Verza Moretta di Veronella è un prodotto ortofrutticolo caratterizzato da un colore viola intenso all’esterno e una parte interna di colore bianco-giallo.

Le foglie sono corpose e con un aspetto riccio e bolloso, in cucina risulta estremamente dolce, anche per questo ho deciso di abbinarla con la stortina, saporita e pepata.

Ingredienti per 4 persone:

  • 360 gr di riso Vialone Nano Ferron
  • 200 gr Verza Moretta pulita
  • 120 gr Stortina Veronese Poltronieri
  • 1 lt di brodo vegetale (sedano, carota, cipolla)
  • 70 gr Parmigiano Reggiano
  • Aglio 2 spicchi
  • 1 scalogno
  • sale

Procedimento:

Per prima cosa prepara il brodo, io utilizzo quello vegetale ma se vuoi puoi utilizzare il brodo di carne.

Pulisci la Stortina  dal lardo di conservazione, leva il budello e taglia a cubetti piccoli con coltello, se vuoi puoi tritare anche con mixer.

Scalda una casseruola e fai sgrassare la Stortina senza aggiungere grassi, leva la carne e tieni da parte.

Trita uno scalogno e soffriggi nella casseruola dove hai sgrassato la Stortina. Lava e taglia la verza a strisce sottili, aggiungi allo scalogno e fai stufare aggiungendo circa 200 ml d’acqua.

Togli anche la verza dalla casseruola. Versa il riso nella casseruola e fai tostare fino a quando non assumerà un colore bianco translucido.

Aggiungi il brodo poco per volta, mescola in modo da far fuoriuscire l’amido, dopo circa 7 minuti aggiungi verza e stortina, il brodo poco per volta.

Solo se serve aggiungi il sale, dopo circa 18 minuti il riso è cotto, leva dal fuoco e manteca aggiungendo il parmigiano e mescolando energicamente.

Ecco pronto il Risotto con Stortina Veronese e Verza Moretta, abbina un bicchiere di Valpolicella e buon appetito.