gusta de gusta blog

gdegustare@gmail.com

GUSTAdeGUSTA

Quanto son fico

crepes di riso con fichi caramellati

Prendi un sabato sera di fine estate, 6 amici seduti allo stesso tavolo, ingredienti di stagione, genuini, per molti versi cm 0.

L’idea per questa piacevole serata parte da Beatrice, ormai un’ amicizia consolidata, tante cene, tante feste. Il fatto che sui rami delle piante della Pila Vecia i fichi siano ormai maturi è la scintilla per questo insolito menù.

Come sempre Gabriele Ferron il padrone di casa ci accoglie in quello che è la Pila in versione estiva, la Baracchina, incantevole costruzione in legno perfettamente integrata nel paesaggio naturale che caratterizza questo luogo.

Lo stagno con gli storioni, la fattoria didattica, la Pila dove ancora oggi si lavora il riso, un luogo di pace e serenità, per certi versi un piccolo mondo. Penso anche al menù di stasera, il riso arriva da qui, così come i fichi, l’uva, il coniglio, le confetture.

In ogni caso anche gli ingredienti non prodotti all’interno della Pila, come ad esempio i formaggi, provengono da caseifici del Veronese che abitualmente lavorano col ristorante.

Ora però vi vorrei parlare del menù e di come i frutti di fine estate ne siano stati motore e parte integrante, alla fine la ricetta delle mie crepes con farina di riso e fichi caramellati.

Il menù

Per iniziare un antipasto fresco come la cheesecake salata con confettura di fichi e riduzione di Valpolicella Superiore, confettura di fichi biologici raccolti dalle piante del giardino, una base di taralli sbriciolati, la leggerezza della ricotta.

Un tagliere di salumi home made come la Stortina Veronese classica e d’asino, il culatello… Un calice di Custoza DOC per un brindisi a questa estate simbolo di ripartenza dopo mesi di stop.

cheese cake con composta di fichi e riduzione di Valpolicella Superiore
cheese cake con composta di fichi e riduzione di Valpolicella Superiore

Per il primo piatto Gabriele ci delizia con uno dei suoi fantastici risotti, non potrebbe essere altrimenti visto che la sua è una vita nata nel riso, legata al riso, per il riso. Un Carnaroli Riseria Ferron con fichi caramellati in cartoccio di crudo, il giusto equilibrio tra dolce e salato, una gioia per il palato.

Per il primo piatto un Soave Classico, terreno vulcanico per un vino mirerale e corposo.

Risotto con fichi caramellati con cartoccio di prosciutto crudo
Risotto con fichi caramellati con cartoccio di prosciutto crudo

Come detto prima la Pila Vecia alleva anche gli animali che poi consuma, quale maggiore garanzia? Pranzare, cenare in un luogo che dedica così tanto tempo e amore a tutta la filiera che porta un ingrediente in tavola. Quale maggiore garanzia?

Per il secondo strepitoso coniglio insaporito con uva Isabella caramellata, molto dolce e aromatica, aiuta a camuffare il sentore leggermente selvatico che a volte questa carne bianca ha.

Qui il calice in abbinamento è un Valpolicella Superiore, vini del territorio in abbinamento.

Coniglio con uva Isabella e polenta di riso grigliata
Coniglio con uva Isabella e polenta di riso grigliata

A Verona si dice che la “bocca non le staca se non la sa da vaca”, in pratica se non si mangia un pezzo di formaggio, quindi una selezione di formaggi, Monte Veronese, formaggio affinato in Amarone ecc… il tutto abbinato a confettura di fichi e prugne bio preparate da Beatrice, e ottimo miele di tiglio ed acacia, si perché alla Pila ci sono anche le arnie.

selezione di formaggi e confetture
selezione di formaggi e confetture

Il dolce

Ho pensato che il modo migliore per terminare questa cena fosse un dolce dal sapore neutro che potesse esaltare i fichi caramellati, restando comunque fedele al re di questo menù il riso, per questo piatto in accostamento i fichi neri, dolci come caramelle.

Ingredienti per 10 crepes del diametro di 10 cm:

  • 100 gr farina di riso Riseria Ferron
  • 1 uovo
  • 100 gr latte intero
  • Burro
  • Sale fino
  • 250 gr ricotta fresca
  • 150 gr panna da montare
  • 100 gr zucchero
  • Fichi caramellati di Beatrice
  • Fichi neri
  • Noci sgusciate

Procedimento:

Per prima cosa prepariamo le crepes, con una frusta monta uova e latte, pizzico di sale e aggiungi farina di riso poco per volta, mescola con la frusta per non formare grumi. Fai riposare per 30 minuti in frigo.

Scalda la padella per le crepes o comunque una padella antiaderente, ungi con burro, versa un piccolo mestolo di composto e cerca di formare un cerchio del diametro di circa 10 cm, cuoci un paio di minuti per lato.

Ripeti l’operazione fino a terminare tutto il composto.

In una ciotola inizia a montare la panna (mi raccomando ben fredda) aggiungi lo zucchero e continua a montare.

In un’altra ciotola setaccia la ricotta, aggiungi la panna montata e mescola con delicatezza, farcisci la crepes con la crema, i fichi caramellati e i fichi freschi, infine noci tritate al coltello.

“Gli amici si meritano. E bisogna meritarli sempre, senza interruzione, correndo ogni giorno il rischio di contraddirli e di perderli”
(George Bernanos)

Garda con Gusto

Garda con gusto

Gourmet experience

Novembre si apre con un evento dedicato al cibo gourmet, infatti nei giorni 1, 2 e 3 novembre a Riva del Garda va in scena Garda con Gusto, 2000 mt quadrati dedicati al cibo ( e non solo) buono, bello e di qualità, all’ interno del Pala Vela in centro alla località Trentina situata sulle sponde del Lago di Garda.

La manifestazione è suddivisa in salotti del gusto, spazi enogastronomici dove degustare prodotti Trentini in abbinamento a vini del territorio, tutti gli antipasti sono abbinati a Ferrari Maximun Blanc de Blancs novità della cantina Trentina 36 mesi in bottiglia per un vino di struttura, ma comunque fresco, adatto a vari abbinamenti.

Ferrari Trento
Ferrari Maximun Blanc des Blancs

Scopriamo assieme i piatti gourmet:

Salotto pesce di lago

Troticoltura Armanini e Ristorante Alfio

Chi mi conosce bene sa della mia passione per il pesce di lago, credo che sia sempre sottovalutato rispetto al pesce di mare, anche se non ho mai capito bene il motivo. Del Salotto di pesce di lago ho assaggiato antipasto e primo piatto.

Antipasto Tacos Trentini alla farina gialla di Storo con tartare di trota, spuma di salmerino di fiume e le sue uova. Sapore bilanciato il vino in abbinamento sgrassa alla perfezione il palato.

tartare di trota
Tartare di trota

Primo conchiglioni di Matt Felicetti ripieni di ricotta di Flavé e trota affumicata su caciucco di lago, piatto assolutamente bilanciato per salinità ed acidità, le note aromatiche dello Chardonnay Trentino Doc 2018 bio Cantina Toblino esaltano il piatto.

conchiglioni con trota
Conchiglioni con trota

Secondo La sarda di lago croccante con purea di broccolo di Torbe Presidio Slow Food e perle di olio Evo Maso Bòtes, in abbinamento Nosiola Vigneti delle Dolomiti IGT 2014, Cantina Toblino.

La proposta dolce BIANCO cake al limone, gelè, alle fragole e aceto balsamico trentino, mousse al pompelmo. Olio in abbinamento Maso Bòtes, grappa in abbinamento Solera Di Solero Segnana.

Salotto Carne Salada De.Co.

Macelleria Bertoldi e Ristorante l’ora:

Antipasto Cappuccino di Carne Salada, spuma di patate con mousse di carne salada e funghi di bosco.

Primo piatto Paccheri Monograno Felicetti gratinati ripieni di Carne Salada e crema di zucca, abbinamento Loré Chardonnay Trentino Doc, Cantina Agravia Riva del Garda

Secondo piatto Cubo di Carne Salada Brasata al Pinot Nero Maso Elesi con polenta di farina gialla Molino Pellegrini, abbinato a Maso Elisi Biologico, Pinot Nero Trentino Superiore Biologico Cantina Agravia Riva del Garda.

Il menù termina con la proposta dolce della Chef Loretta Fanella cake di zucca, crema al limone e mousse di arancia. Inoltre ogni menù è abbinato a Olio eco e Grappa, in questo caso olio Agravia Riva del Garda, grappa Diciotto Lune Marzadro.

Salotto Carne Salada De.co.

Macelleria Cis e Osteria la Torre

Antipasto la Carne Salada incontra l’oriente, assaggio di maki e nigiri a base di carne salada con veli di sedano rapa agrodolci.

Primo piatto ravioli vino e caprino, ravioli al ripieno di carne salada e radicchio spadellato al vino Teroldego su crema di caprino fresco abbinato a Vigneti delle Dolomiti Franconia IGT Destrani Pravis

Secondo “cis” burgher panino al sesamo farcito con hamburgher di carne salada, funghi cardoncelli, maionese all’ avogado e verdure di stagione. In abbinamrnto Morèr Vigneti delle Dolomiti Rebo IGT Cantina Comai.

Proposta dolce biscotto al cioccolato, gelè di susine di Dro DOP e aceto balsamico trentino Cru. Olio in abbinamento Prèera di Tenuta Maso Bòtes.

Salotto Carne Salada De.Co.

Coop Consumatori Alto Garda e Ristorante antiche Mura

Antipasto Carne Salada in carpione, broccolo di Torbe presidio Slow Food e noci, ho assaggiato questo piatto, la Carne Salada è resa particolare dal sapore agro dolce del carpione, il broccolo e le noci bilanciano il tutto.

Carne salada in carpione
Carne Salada in Carpione

Primo fantasia di pasta e patate della Val di Gresta con mozzarelline e yogurt, polvere di cipolla bruciata. Abbinamento Teroldego Rotaliano Riserva DOC 2016 Cantina Mezzacorona

Secondo salsiccia di carne salada in crosta di sfoglia e polenta, zucca arrostita e puntarelle. Abbinamento Teroldego Rotaliano Riserva DOC 2016 Cantina Mezzacorona

Il dolce GIALLO biscotto al mais, gelè al miele e zucca candita, mousse alla nocciola.

Olio in abbinamento monocultivar Casaliva L7 di Azienda Agricola Langhel 7, grappa in abbinamento Bertagnoli grappa trentina Teroldego.

Salotto Carne Salada De.Co.

Pregis e Ristorante la Casina

Antipasto sfera di carne salada su gazpacho tiepido.

Primo pasta e fagioli La Casina, in abbinamento Castel Firmian Nerofino 2016 Cantina Mezzacorona.

Secondo steack di carne salada con crema mantecata al broccolo di Torbe presidio Slow Food, in abbinamento Castel Firmian Pinot Grigio 2018 Cantina Mezzacorona.

Il dessert MARRONE cake ai marroni di Drena, mousse al cioccolato, mousse all’arancio e caramello salato. Olio in abbinamento Madonna delle Vittorie, Grappa in abbinamento Pezzi Grappa trentina di Traminer.

Salotto Green

Azienda Agricola del Garda Trentino e Ristorante Officina Verde di Riva del Garda

Antipasto focaccia di grano Trentino del Molino Pellegrini con mousse di zucca e tartufo del Monte Baldo.

Primo Spaghetti Monograno Felicetti mantecati con molche dell’ Agraria di Riva del Garda e porro croccante della Val di Gresta, Kerner 2018 IGT Torboli Vini o Merlot Rosato 2018 IG, Torbole Vini.

Trentino di malga e formaggi di alpeggio

Non poteva mancare la proposta cheese, con i sapori dei formaggi Trentini di Alpeggio, con degustazione abbinata a confetture, a master class e degustazioni guidate.

Caffetteria e colazione all’ Italiana

Esiste uno spazio dedicato al caffè, alla colazione all’ Italiana e all’aperitivo, tutti momenti molto importanti delle giornata, per iniziare bene e finire bene.

L’ aroma del caffè di qualità inebria l’aria e le dolcezze del Panificio Moderno accompagnano in modo egreggio la bevanda più amata, torte, brioches e panettoni artigianali, come quello al caffè ottenuto lasciando in infusione i chicci si caffè nella panna, una vera delizia.

Ogni giorno durante la manifestazione dalle 11.30 alla 14.30 e dalle 17.00 alle 23.00 vi aspetta un Aperitivo di Gusto, una cocktail list vi aspetta per farvi rilassare, si perché aperitivo significa soprattutto relax e leggerezza.

Golosaria 2019 il cibo che ci cambia

golosaria 2019

Sempre un piacere partecipare agli eventi organizzati da Marco Gatti e Paolo Massobrio, studiati nei minimi dettagli e sempre pieni di spunti interessanti.

Lo dice il titolo stesso, il cibo che ci cambia, la riflessione parte spontanea siamo quello che mangiamo quindi se ci trattiamo bene stiamo bene. Nutrirci con prodotti sani, controllati non può farci altro che bene.

Golosaria da questo punto di vista è senza ombra di dubbio uno spunto interessante per capire quello che di buono e bello ha da offrire il territorio Italiano, a Milano si sono dati appuntamento oltre 400 tra espositori food e wine, truck con proposta street food.

Molti gli appuntamenti, conferenze, show cooking, wine tasting durante i tre giorni di manifestazione, nell’ arena Agorà si è parlato del cibo che ci cambia, di ristoranti e di ingredienti, Area show cooking si è parlato di spezie, di salumi, di come la cucina ci cambia la vita e di sottovuoto, quindi tecnica e pratica, di formaggi, di carni, di pasta, di mare e di molluschi.

Possibile partecipare anche a show cooking allo stand Petra, per approfondire un tema sempre di grande attualità come le farine, pane, pizza e ovviamente i dolci.

Chi mi ha impressionato

Interessante e ampia la proposta food, personalmente ho conosciuto alcune realtà che mi interessano molto, ovviamente in fiera ho potuto assaporare i loro prodotti e toccare con mano la qualità. l’azienda Siciliana Orange Moon con i suoi spettacolari macaron con farina di mandorle siciliane e ganache al finger lime.

macaron orange moon
macaron Orange Moon

Fantastico Aglio Nero di Voghera, aglio fermentato, lavorazione che lo rende digeribile e un potente anti ossidante, non facile da trovare. Carine le confezioni vendute, in teste o spicchi già sbucciati, addirittura crema spalmabile, rientra tra i superfood che non devono mancare mai nelle nostre cucine.

Pasticceria Quagliotti Fornovo Faro tra le proposte un cioccolatino fondente ripieno con alchechengi, semplicemente divino, croccante e dolce al punto giusto.

cioccolatino con alchechengi
Cioccolatino con alchechengi

Interessante la proposta Fermè, porta in fiera i suoi fermentini, interessanti prodotti fermentati creati con anacardi, acqua e sale, differenziati con diverse erbe e spezie, alternativa molto interessante per un aperitivo diverso.

Wine tasting

Ho partecipato sabato alla prima degustazione in programma a Golosaria 2019, le sfumature del Moscato d’Asti.

Moscato d'Asti
Wine tasting

Sei cantine, sei diversi profumi, sapori, sentori e colori, cantine della zona di Stevi, Canelli e Cuneo, pensate che il Moscato d’Asti nel 2018 ha messo sul mercato 33 milioni di bottiglie segnando un nuovo record per questo prodotto.

Durante la degustazione guidata da Marco Gatti e i ragazzi di Vinbacco ho avuto la possibilità di assaggiare 6 cru, delle cantine Vera, tre secoli, Canelli, Tenuta Falchetto, cantina Marenco e Stelvi.

Devo dire che al temine di questa degustazione ho dovuto un po’ ricredermi, ho assaggiato infatti del Moscato d’Asti adatto a tutti i momenti, aperitivo, pasto, dessert e perché no anche meditazione.

Wine tasting

La vera Lessinia

A luglio sbirciando il blog mi sono resa conto di non aver mai parlato di Lessinia e dei suoi prodotti.

Succede sempre così, si gira per il mondo e si finisce col trascurare quello che di bello c’è a un’ora da casa.

Ho pensato di chiedere “aiuto” a una persona conosciuta personalmente a giugno, ma che seguivo sui social da qualche tempo.

Un professionista innamorato e appassionato di Lessinia il fotografo Marco Malvezzi

Ho contattato Marco dicendo semplicemente che non mi sarebbe piaciuto visitare il solito posto turistico. Mai come quest’ anno sento il bisogno di cose belle e di realtà vere.

Abbiamo parlato un po’ di vari luoghi, poi mi ha raccontato di Malga Camporetratto e li gli ho risposto MI HAI CAPITA!

Così ci diamo appuntamento per I primi di agosto quando finalmente avranno inizio le tante attese ferie.

Decidiamo per un martedì, giorno meno preso d’ assalto dal turismo mordi e fuggi.

Così tra chiacchere ed aneddoti raggiungiamo la Malga, distante da Erbezzo quel tanto che basta per ritrovarsi quasi soli a guardare il paesaggio.

Ci accoglie l’ aria frizzante dei pascoli, le mucche regine incontrastate dei pascoli e le belle costruzioni che compongono Malga Camporetratto.

La casara del 1802 dove ogni mattina viene prodotto il formaggi tipo monte e la caciotta fresca, dimenticavo che col siero estratto dalla produzione dei formaggi fanno anche la ricotta!

Lessinia La casara

La bellissima stalla della prima metà dell’ ottocento con delle volte semplicemente incantevoli.

Lessinia La stalla

Incontriamo Ettore che dal 1950 è di fatto il malgaro, colui che produce il formaggio, nonostante I suoi 84 anni tutte le estati è qui in malga.

Lontano da disciplinari e schemi troppo rigidi, con il sapere di chi fa lo stesso gesto da sempre, Ettore a primo impatto timido, riservato, ma in realtà una persona che ha ranto da dire.

Intendiamoci, non a tutti, solo a chi ha voglia di stare a sentire.

Poi Renato e Sara, l’ animo giovane di questa realta.

Renato ci fa visitare la casara, illustra come avviene la produzione e la stagionatura del formaggio.

Tipo Monte

In genere del formaggio tipo Monte ne viene prodotta una forma al giorno, unendo il latte scremato della mungitura della sera con il latte munto al mattino.

Si porta il tutto a 35°, si aggiunge il caglio vaccino e dopo circa mezzora la cagliata è pronta per essere rotta, poi si procede a mettere in forma.

Lessinia formaggio tipo Monte

Il formaggio ora può essere messo a stagionare, anche se avrà bisogno di cure continue. Pensate che per ottenere una forma di circa 7 kg occorre circa un quintale di latte.

La produzione in una stagione è di circa 100 forme.

La caciotta fresca

Per la caciotta fresca il procedimento è pressoché lo stesso, il latte unito delle due mungiture viene portato a 30°.

La rottura della cagliata in questo caso è grossolana, questo perché la caciotta va consumata fresca.

Si consuma generalmente dopo 15 giorni un mese.

Sara, con lei il feeling è stato immediato, parlare di km 0 di stagionalità e di progetti futuri e di Lessinia con lei è naturale.

Progetti futuri per la malga ma che non si possono ancora dire!

Che dire ci racconta del formaggio, dei prodotti, dei salumi che oltre ad essere parte del menù proposto in malga sono anche venduti nei vari mercatini a cui partecipa.

Di come anche lei si arrabbi quando sente parlare di fragole a dicembre, se avrete la voglia di andarli a trovare potrete anche voi capire quello che io pensavo da un po’.

Questi luoghi non hanno bisogno del turismo di massa, di aperitivi alla moda o che so io, qui c’è bisogno di gente consapevole che sale in questo luoghi chiedendo permesso.

Perché se decidete di arrivare a Malga Camporetratto che sia a piedi, in auto o in bici tutto quello che vi serve è la pace, una bella camminata e gustare gli gnocchi di malga di Sara, I salumi, formaggi, confetture e giardiniera, senza scordare un buon bicchiere di vino.

Ringrazio Marco Malvezzi per le foto.

I miei gnocchi di patate rosse di Valdiporro e caciotta fresca

Gnocchi di patate rosse di Valdiporro, carletti e caciotta fresca.

Secondo voi circondata da tanta bontà potevo non pensare a una ricetta?

Tornata a casa a Valdiporro dove passiamo le vacanze ho avuto l’ idea, uno dei prodotti tipici di questo paese è la patata in particolare quella rossa, qui trova un terreno nutriente, duro, che le conferisce mineralità e una consistenza croccante.

Erba spontanea che si trova nei mesi estivi in queste zone I carletti, di cui si consumano solo le foglie, dalla consistenza polposa e dalle propritá diuretiche e drenanti.

Non poteva mancare il formaggio, la caciotta fresca che abbiamo gustato a Malga Camporetratto, con il suo gusto di latte fresco dai sentori erbacei, risultato dell’ alimentazione naturale di queste mucche.

Ingredienti per 4 persone:

500 gr di patate

200 gr di caciotta fresca

100 gr di foglie di carletti

50 ml di latte intero

150 gr di farina 0

2 foglie di salvia

1 uovo

sale

pepe nero

olio evo

Procedimento:

Bollire le patate in acqua salata fino a quando saranno morbide, sbucciarle e schiacciarle con una forchetta, lasciare intiepidire.

Su una spianatoia inizia a impastare la purea di patate, farina e uovo, ottenuto un panetto compatto dividete in circa 10 parti.

Con le mani formare dei cilindri, quindi con un coltello tagliare gli gnocchi, circa 1,5 cm.

Schiaccia ogni gnocco su di una forchetta capovolta, si formeranno delle righe che tratterranno la fonduta.

Fai scaldare un filo di olio evo in padella, versa I carletti con le die foglie di salvia tritate, cuoci 5 minuti.

Taglia la caciotta a pezzetti e fai sciogliere in un pentolino a fuoco basso con il latte, aggiusta di sale.

Fai cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata giusto il tempo che salgano a galla.

Scola, condisci con la fonduta, I carletti e pepe nero.

Tortello & Farnito night

Venerdì 5 aprile 2019, il venerdì che precede la partenza della 53° edizione di Vinitaly, trà i tanti eventi previsti in città, già affollata per il vinitaly in the city sono stata invitata a Tortello e Farnito night.

Evento organizzato ai Magazzini dell’Arredamento in centro città a due passi da Piazza delle Erbe, in un’atmosfera rilassata e molto gradevole Farnito Cabernet Sauvignon della Cantina Carpineto, un grande rosso Toscano incontra il Tortello DiVino Dante preparato con grande maestria appositamente per l’occasione dallo del Ristorante La Borsa di Valeggio sul Mincio, e presentato dalla Chef Nadia Pasquali , un connubio perfetto che non solo accompagna il vino ma anche lo include al suo interno come ingrediente.

Il Farnito utilizzato nella ricetta del tortello per cuocere il brasato di manzo, che alpalato si presenta tenerissimo e dai sapori equilibrati, ma anche come ingrediente per la sfoglia, che richiama manco a dirlo il colore del vino nel calice.

Farnito Cabernet Sauvignon
Farnito Cabernet Sauvignon

Una splendida annata il 2013 presentata durante la serata, che con l’estate soleggiata e poco piovosa ha dato origine ad un vino corposo, robusto ma assolutamente armonico, dal colore rosso rubino e di ottima struttura, al naso si percepiscono frutti rossi e al retrogusto una nota speziata di pepe.

Onorata di aver partecipato a questo evento, promosso da una cantina dall’animo green, presente a Vinitaly con la terza generazione di produttori e con il più giovane vignaiolo TOP 100 di Opera Wine, Anton Zaccheo, Carpineto chiude la rassegna con un’importante riconoscimento per un’altro prodotto della cantina Toscana, il Chianti Classico Gran Selezione 2015, premiato con 95 punti da Wine Spector Insider, vino frutto delle cure e della passione dell’enologa Caterina Sacchet.

Le tre generazioni di Carpineto Wine

Food&love Comunicare Coinvolgere Condividere

Eccomi finalmente ci sono riuscita, sono stata coinvolta dalla frenesia della settimana e riesco a pubblicare solo oggi.

Ecco il mio post sul bellissimo evento a cui ho partecipato sabato 20 ottobre, Food&love 2018 ospitato da Frantoi Redoro di Grezzana.

L’ evento raggruppa alcune eccellenze italiane del food:

  • Redoro frantoio che sorge nella vallata di Grezzana, circondata dai primi territori della Lessinia, produttore di olio extra vergine di oliva e di altri prodotti come la favolosa crema di olive, produce il suo olio in un’ambiente costruito 8 mt sotto terra, in modo che la temperatura di lavorazione sia sempre costante.

 

  • Infermentum realtà nata dalla passione di 4 amici per il lievito madre,da 15 a 27.000 panettoni in pochi anni, questi sono i risultati quando la passione si sposa con la tecnica.

 

  • Pasta Sgambaroproduttori non solo di pasta ma anche della materia prima che la compone, attenti anche all’ambiente partendo dal pacagin dei loro prodotti.

 

  • Casearia Albi nel cuore della Lessinia, produttore di formaggi bio, fa parte del consorzio del Monte Veronese, da generazioni produttori fi formaggi nella valle dei Cimbri

 

  • Vini Farina nella Valpolicella Classica una cantina che sa produrre la storia del vino affiancata a nuovi prodotto, vi consiglio il Nodo d’amore IGT tutto da scoprire.

ascoltando gli interventi degli ospiti ho per tutti la stessa impressione, la voglia di comunicare la loro passione, coinvolgere sempre di più il pubblico i clienti e condividere con loro non solo i loro prodotti ma anche il loro sapere, guarda caso tutto accumunato nelle tre C di Salvatore Russo che mi sono rimaste impresse nella mente.

Mi sono rimaste impresse perchè anche questo blog nasce e vive per le stesse linee guidacomunicare alle persone quello che sono e penso con le mie ricette ed abbinamenti, coinvolgere chi legge o riproduce una mia ricetta nel mio mondo, condividere quello che creo nel web in una sorta di ricettario virtuale accessibile a tutti.

l’olio nuovo 2018

raccolto

Dopo una giornata in questa splendida location, dopo aver ascoltato gli internìventi dei vari ospiti, dopo aver capito qualcosa in più su come far funzionare meglio il blog per renderlo più visibile…

quindi più accessibile torno a casa consapevole che tanto è stato fatto ma tanto resta ancora da fare, lo so sembra una frase fatta ma è la pura verità.

E’ stata una giornata anche di show cooking, ospite Ilenia Bazzacco ha proposto un piatto utilizzando prodotti messi a disposizione dalle aziende partecipanti.

nome del piatto food&love

Un grazie ad AIFB che supporta sempre tutti noi dando la possibilità di partecipare ad eventi così importanti.

Il riso e un po’ della sua storia

Il riso è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Graminacee. Questo cereale è molto nutriente, fonte importante di carboidrati, contiene proteine e minerali ed è privo di glutine. E’ un cereale molto antico, tra i primi ad essere utilizzato. Soprattutto in passato rappresentava l’unico mezzo di sostentamento e guadagno per molte popolazioni e ancora oggi la sua produzione è fondamentale. Originariamente erano due le specie importate in Italia:
• “Oriza Sativa” specie di origine asiatica, la più importante
• “Oryza Glaberrima” specie di origine africana, coltivata sempre più di rado
Dalla prima, derivano tre sottospecie: Indica (coltivata maggiormente in India), la Javanica (diffusa in Indonesia) ed infine la Japonica (adatta alle zone temperate), da cui derivano le varietà più comuni delle nostre zone come Vialone Nano, Carnaroli, Arborio, Roma e Baldo.
Dopo la preparazione del terreno, nel mese di aprile, viene effettuata la semina. Successivamente le risaie vengono allagate per proteggere le piantine dall’escursione termica tra il giorno e la notte. In questa fase la cura delle piantine era anticamente affidata alle Mondine: lavoratrici stagionali che si occupavano di “mondare” la pianta cioè pulirla dalle erbe infestanti. Un lavoro molto faticoso che prevedeva che esse rimanessero a schiena curva e con l’acqua fino alle ginocchia. Il loro abbigliamento caratterizzato da un fazzoletto legato sul viso, gonna lunga e cappello a tesa larga ha ispirato parecchi film come ad esempio “La ragazza del fiume” interpretato da Sofia Loren.
Quando il riso è maturo, nel mese di settembre, le spighe vengono raccolte e portate nelle Riserie, che vengono chiamate Pile. Qui le spighe subiscono la “pilatura” che consiste nel venir schiacciate allo scopo di eliminare la pula (buccia della spiga). Anticamente, In questa fase, il riso viene battuto dai piloni di legno di melo all’interno di conche scavate in blocchi di marmo rosso di Verona azionate da grandi ruote grazie alla forza dei corsi d’acqua. Successivamente il riso buono veniva diviso dai chicchi rotti o non maturi. Quest’ultima operazione veniva sapientemente effettuata dal Piloto: il gestore della Pila che storicamente era il custode dei segreti della lavorazione del riso. Tradizionalmente, la domenica, il riso veniva cucinato con un battuto di lardo, burro e pomodoro. Questa ricetta antica è tutt’ora conosciuta a tutti come ”riso alla Pilota”.
Oggi la lavorazione con vecchi pestelli vienemantenuta per una selezione speciale di risi. Comunemente viene effettuata con macchinari ad aria compressa, seguita dalla sbiancatura attraverso un processo meccanico di sfregamento.
Per regolarizzare la sempre maggiore produzione di riso in Italia, nel 1931 venne istituito” l’Ente Nazionale Risi”, il quale isituì la divisione delle varietà in quattro gruppi di appartenenza: fino, semifino, superfino e comune.
Nel territorio veronese, la varietà di riso maggiormente prodotta e consumata è il Vialone Nano, che attraverso un lungo iter, nel 1996ottiene l’Igp per primo in Europa e unico in Italia.
La coltivazione del riso in questo territorio ha una tradizione antica. Ancora oggi viene conservata e valorizzata grazie alla nuova generazione di pilatori che con innovazione, tecnica e passione portano avanti questa tradizione.

Negli anni, l’importanza di questo alimento ha fatto si che nascessero fiere a lui dedicate nelle zone di coltivazione. La più importante è quella di Isola della Scala in provincia di Verona, che in concomitanza al periodo di raccolta, festeggia il riso con un grande evento nato nel 1996 e in continua espansione.
Allo scopo di valorizzare il territorio a vocazione risicola è nata la “Strada del Riso Vialone Nano Veronese Igp”. Associazione riconosciuta dalla Regione Veneto. La Strada del riso è un percorso che si snoda nella provincia su occidentale di Verona, strade di campagna che attraversano risaie, ville, corti, vecchi borghi storici dal fascino antico.

Fonti:

http://www.risoferron.com/it/

https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/stortina-veronese/

https://ptrc.regione.veneto.it/pianure-e-valli-grandi-veronesi

La Focaccia

Nel blog non ho mai parlato di prodotti che non fossero di mia creazione, ma quando ho provato la Focaccia della pasticceria Fraccaro ho voluto scoprire qualcosa di più su questa azienda.

Ho letto di un’azienda Veneta, che è anche la mia regione, che dal 1932 a Castelfranco Veneto produce oggi come ieri dolci di alta qualità utilizzando il loro lievito madre.

Negli anni hanno recuperato e messo in produzione ricette antiche come la Focaccia e la Veneziana.

In particolare ho assaggiato la Focaccia carta verde, ho provato questo grande lievitato al naturale senza aggiungere creme ecc, quando assaggio un prodotto per la prima volta amo sentire il sapore al “naturale”, devo dire che le sensazioni percepite sono quelle descritte dall’azienda quando parla di questo prodotto, un dolce povero della tradizione, semplice, preparato nei giorni di festa utilizzando l’impasto base del pane, uova, burro, zucchero e cotto in forno a legna, una leggera glassa a guarnire il tutto.

Credo che valga la pena valorizzare prodotti e aziende così in cui la qualità del prodotto è al primo posto:

http://www.fraccarospumadoro.it/