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GUSTAdeGUSTA

#MWF2019

Come sempre è stato un piacere partecipare al Merano Wine Festival giunto alla 28° edizione, che dire la cornice è sempre incantevole, il centro di Merano per 5 giorni ospita addetti ai lavori e appassionati del settore Wine.

Oltre alla degustazione di vini eccellenti, Italiani ma anche provenienti da molte parti del mondo, solo per citarne alcune Francia, Spagna, Sud Africa, Georgia, Germania, offre una sempre innovativa area food, dove si possono scoprire birre e distillati particolari, prodotti di alta pasticceria, oltre a salumi e formaggi dop, e passate di pomodoro 100% Italiano.

Per la visita a Merano ho voluto concentrare la mia attenzione e perché no farmi coccolare dai grandi rossi Francesi. Se vogliamo questo è anche il bello del Merano Wine festival, unica location ma con la possibilità di viaggiare nel mondo vitivinicolo internazionale.

In particolare vi parlo di due grandi rossi Borgogna e Bordeaux, senza fare paragoni, solo descrivendo somiglianze e differenze.

La prima grande differenza sta nel tipo di vitigno coltivati, per la Borgogna il Pinot nero, per il Bordeaux Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.

La deduzione logica è che i vini della Borgogna al palato avranno note speziate, di ciliegia, o comunque di frutti rossi freschi, mentre il Bordeaux avrà sentori di frutta rossa più avvolgente e completa come le more e i ribes, per entrambi tannini presenti e una certezza la durata nel tempo, entrambi i vini di cui vi parlo oggi vorrei assaggiarli trà un 15 anni.

Atra curiosità e differenza tra le due zone produttive Francesi, in Borgogna i riconoscimenti ad esempio le denominazione, Grand Cru, Premier Cru, Village si assegnano al vigneto con cui è stato prodotto il vino, mentre per i Bordeaux i riconoscimenti vengono assegnati alla cantina.

Alla Borgogna dobbiamo anche la creazione delle fermentazione malolattica, creata nella regione Francese, conosciuta e praticata oggi in tutto il mondo.

Borgogna

Savigny-les-Beaune1erCruAuxGravains Domaine Maldant Pauvelot

100% Pinot nero, cresce su terreno argilloso calcareo di colore ocra e brunito. Dopo la raccolta manuale macerazione per 12 giorni, fermentazione in tini a temperatura controllata. Pressatura delicata.

Invecchiamento in botti di rovere francese per 1/3 nuove, colore rosso scuro che richiama immediatamente il frutto scuro. Sentori di ciliegia e spezie come Cannella e pepe nero, sul finale una punta di torrefazione.

Al palato intenso, persistente e tannico, ma armonioso e rotondo.

Bordeaux

Mi ha affascinato il bordeaux Château Gazin Pomerol, tre annate in degustazione 2017, 2014, 2012, inutile dire dell’enorme diversità tra le annate, ma comunque tutte da assaggiare tranquillamente tra un 15 anni, un vino infatti adatto all’invecchiamento.

Composto da Merlot per il 90 % e da Cabernet Franc, vi descrivo l’annata 2012, la presenza predominante del Merlot da persistenza aromatica e forza con i suoi tannini persistenti.  Vino dal colore porpora granato, aromi decisi e netti di frutti rossi a bacca scura, persistente ma non eccessivo sicuramente adatto a piatti elaborati, cacciagione.

Garda con Gusto

Garda con gusto

Gourmet experience

Novembre si apre con un evento dedicato al cibo gourmet, infatti nei giorni 1, 2 e 3 novembre a Riva del Garda va in scena Garda con Gusto, 2000 mt quadrati dedicati al cibo ( e non solo) buono, bello e di qualità, all’ interno del Pala Vela in centro alla località Trentina situata sulle sponde del Lago di Garda.

La manifestazione è suddivisa in salotti del gusto, spazi enogastronomici dove degustare prodotti Trentini in abbinamento a vini del territorio, tutti gli antipasti sono abbinati a Ferrari Maximun Blanc de Blancs novità della cantina Trentina 36 mesi in bottiglia per un vino di struttura, ma comunque fresco, adatto a vari abbinamenti.

Ferrari Trento
Ferrari Maximun Blanc des Blancs

Scopriamo assieme i piatti gourmet:

Salotto pesce di lago

Troticoltura Armanini e Ristorante Alfio

Chi mi conosce bene sa della mia passione per il pesce di lago, credo che sia sempre sottovalutato rispetto al pesce di mare, anche se non ho mai capito bene il motivo. Del Salotto di pesce di lago ho assaggiato antipasto e primo piatto.

Antipasto Tacos Trentini alla farina gialla di Storo con tartare di trota, spuma di salmerino di fiume e le sue uova. Sapore bilanciato il vino in abbinamento sgrassa alla perfezione il palato.

tartare di trota
Tartare di trota

Primo conchiglioni di Matt Felicetti ripieni di ricotta di Flavé e trota affumicata su caciucco di lago, piatto assolutamente bilanciato per salinità ed acidità, le note aromatiche dello Chardonnay Trentino Doc 2018 bio Cantina Toblino esaltano il piatto.

conchiglioni con trota
Conchiglioni con trota

Secondo La sarda di lago croccante con purea di broccolo di Torbe Presidio Slow Food e perle di olio Evo Maso Bòtes, in abbinamento Nosiola Vigneti delle Dolomiti IGT 2014, Cantina Toblino.

La proposta dolce BIANCO cake al limone, gelè, alle fragole e aceto balsamico trentino, mousse al pompelmo. Olio in abbinamento Maso Bòtes, grappa in abbinamento Solera Di Solero Segnana.

Salotto Carne Salada De.Co.

Macelleria Bertoldi e Ristorante l’ora:

Antipasto Cappuccino di Carne Salada, spuma di patate con mousse di carne salada e funghi di bosco.

Primo piatto Paccheri Monograno Felicetti gratinati ripieni di Carne Salada e crema di zucca, abbinamento Loré Chardonnay Trentino Doc, Cantina Agravia Riva del Garda

Secondo piatto Cubo di Carne Salada Brasata al Pinot Nero Maso Elesi con polenta di farina gialla Molino Pellegrini, abbinato a Maso Elisi Biologico, Pinot Nero Trentino Superiore Biologico Cantina Agravia Riva del Garda.

Il menù termina con la proposta dolce della Chef Loretta Fanella cake di zucca, crema al limone e mousse di arancia. Inoltre ogni menù è abbinato a Olio eco e Grappa, in questo caso olio Agravia Riva del Garda, grappa Diciotto Lune Marzadro.

Salotto Carne Salada De.co.

Macelleria Cis e Osteria la Torre

Antipasto la Carne Salada incontra l’oriente, assaggio di maki e nigiri a base di carne salada con veli di sedano rapa agrodolci.

Primo piatto ravioli vino e caprino, ravioli al ripieno di carne salada e radicchio spadellato al vino Teroldego su crema di caprino fresco abbinato a Vigneti delle Dolomiti Franconia IGT Destrani Pravis

Secondo “cis” burgher panino al sesamo farcito con hamburgher di carne salada, funghi cardoncelli, maionese all’ avogado e verdure di stagione. In abbinamrnto Morèr Vigneti delle Dolomiti Rebo IGT Cantina Comai.

Proposta dolce biscotto al cioccolato, gelè di susine di Dro DOP e aceto balsamico trentino Cru. Olio in abbinamento Prèera di Tenuta Maso Bòtes.

Salotto Carne Salada De.Co.

Coop Consumatori Alto Garda e Ristorante antiche Mura

Antipasto Carne Salada in carpione, broccolo di Torbe presidio Slow Food e noci, ho assaggiato questo piatto, la Carne Salada è resa particolare dal sapore agro dolce del carpione, il broccolo e le noci bilanciano il tutto.

Carne salada in carpione
Carne Salada in Carpione

Primo fantasia di pasta e patate della Val di Gresta con mozzarelline e yogurt, polvere di cipolla bruciata. Abbinamento Teroldego Rotaliano Riserva DOC 2016 Cantina Mezzacorona

Secondo salsiccia di carne salada in crosta di sfoglia e polenta, zucca arrostita e puntarelle. Abbinamento Teroldego Rotaliano Riserva DOC 2016 Cantina Mezzacorona

Il dolce GIALLO biscotto al mais, gelè al miele e zucca candita, mousse alla nocciola.

Olio in abbinamento monocultivar Casaliva L7 di Azienda Agricola Langhel 7, grappa in abbinamento Bertagnoli grappa trentina Teroldego.

Salotto Carne Salada De.Co.

Pregis e Ristorante la Casina

Antipasto sfera di carne salada su gazpacho tiepido.

Primo pasta e fagioli La Casina, in abbinamento Castel Firmian Nerofino 2016 Cantina Mezzacorona.

Secondo steack di carne salada con crema mantecata al broccolo di Torbe presidio Slow Food, in abbinamento Castel Firmian Pinot Grigio 2018 Cantina Mezzacorona.

Il dessert MARRONE cake ai marroni di Drena, mousse al cioccolato, mousse all’arancio e caramello salato. Olio in abbinamento Madonna delle Vittorie, Grappa in abbinamento Pezzi Grappa trentina di Traminer.

Salotto Green

Azienda Agricola del Garda Trentino e Ristorante Officina Verde di Riva del Garda

Antipasto focaccia di grano Trentino del Molino Pellegrini con mousse di zucca e tartufo del Monte Baldo.

Primo Spaghetti Monograno Felicetti mantecati con molche dell’ Agraria di Riva del Garda e porro croccante della Val di Gresta, Kerner 2018 IGT Torboli Vini o Merlot Rosato 2018 IG, Torbole Vini.

Trentino di malga e formaggi di alpeggio

Non poteva mancare la proposta cheese, con i sapori dei formaggi Trentini di Alpeggio, con degustazione abbinata a confetture, a master class e degustazioni guidate.

Caffetteria e colazione all’ Italiana

Esiste uno spazio dedicato al caffè, alla colazione all’ Italiana e all’aperitivo, tutti momenti molto importanti delle giornata, per iniziare bene e finire bene.

L’ aroma del caffè di qualità inebria l’aria e le dolcezze del Panificio Moderno accompagnano in modo egreggio la bevanda più amata, torte, brioches e panettoni artigianali, come quello al caffè ottenuto lasciando in infusione i chicci si caffè nella panna, una vera delizia.

Ogni giorno durante la manifestazione dalle 11.30 alla 14.30 e dalle 17.00 alle 23.00 vi aspetta un Aperitivo di Gusto, una cocktail list vi aspetta per farvi rilassare, si perché aperitivo significa soprattutto relax e leggerezza.

Golosaria 2019 il cibo che ci cambia

golosaria 2019

Sempre un piacere partecipare agli eventi organizzati da Marco Gatti e Paolo Massobrio, studiati nei minimi dettagli e sempre pieni di spunti interessanti.

Lo dice il titolo stesso, il cibo che ci cambia, la riflessione parte spontanea siamo quello che mangiamo quindi se ci trattiamo bene stiamo bene. Nutrirci con prodotti sani, controllati non può farci altro che bene.

Golosaria da questo punto di vista è senza ombra di dubbio uno spunto interessante per capire quello che di buono e bello ha da offrire il territorio Italiano, a Milano si sono dati appuntamento oltre 400 tra espositori food e wine, truck con proposta street food.

Molti gli appuntamenti, conferenze, show cooking, wine tasting durante i tre giorni di manifestazione, nell’ arena Agorà si è parlato del cibo che ci cambia, di ristoranti e di ingredienti, Area show cooking si è parlato di spezie, di salumi, di come la cucina ci cambia la vita e di sottovuoto, quindi tecnica e pratica, di formaggi, di carni, di pasta, di mare e di molluschi.

Possibile partecipare anche a show cooking allo stand Petra, per approfondire un tema sempre di grande attualità come le farine, pane, pizza e ovviamente i dolci.

Chi mi ha impressionato

Interessante e ampia la proposta food, personalmente ho conosciuto alcune realtà che mi interessano molto, ovviamente in fiera ho potuto assaporare i loro prodotti e toccare con mano la qualità. l’azienda Siciliana Orange Moon con i suoi spettacolari macaron con farina di mandorle siciliane e ganache al finger lime.

macaron orange moon
macaron Orange Moon

Fantastico Aglio Nero di Voghera, aglio fermentato, lavorazione che lo rende digeribile e un potente anti ossidante, non facile da trovare. Carine le confezioni vendute, in teste o spicchi già sbucciati, addirittura crema spalmabile, rientra tra i superfood che non devono mancare mai nelle nostre cucine.

Pasticceria Quagliotti Fornovo Faro tra le proposte un cioccolatino fondente ripieno con alchechengi, semplicemente divino, croccante e dolce al punto giusto.

cioccolatino con alchechengi
Cioccolatino con alchechengi

Interessante la proposta Fermè, porta in fiera i suoi fermentini, interessanti prodotti fermentati creati con anacardi, acqua e sale, differenziati con diverse erbe e spezie, alternativa molto interessante per un aperitivo diverso.

Wine tasting

Ho partecipato sabato alla prima degustazione in programma a Golosaria 2019, le sfumature del Moscato d’Asti.

Moscato d'Asti
Wine tasting

Sei cantine, sei diversi profumi, sapori, sentori e colori, cantine della zona di Stevi, Canelli e Cuneo, pensate che il Moscato d’Asti nel 2018 ha messo sul mercato 33 milioni di bottiglie segnando un nuovo record per questo prodotto.

Durante la degustazione guidata da Marco Gatti e i ragazzi di Vinbacco ho avuto la possibilità di assaggiare 6 cru, delle cantine Vera, tre secoli, Canelli, Tenuta Falchetto, cantina Marenco e Stelvi.

Devo dire che al temine di questa degustazione ho dovuto un po’ ricredermi, ho assaggiato infatti del Moscato d’Asti adatto a tutti i momenti, aperitivo, pasto, dessert e perché no anche meditazione.

Wine tasting

Degustare a Verona

Termina oggi la quinta edizione di Hostaria Verona, festival del vino che oramai si è ricavata una posizione importante nel carnet di eventi dell’autunno Veronese.

80 cantine e circa 300 vini in un’edizione che oltre al buon vino intrattiene il pubblico con concerti in piazza Mercato Vecchio, laboratori in Piazza dei Signori con il consorzio Monte Veronese, e vari punti food dislocati lungo il percorso.

Percorso che da via Roma si allunga fino ai giardini dell’ Arsenale, per poi passare da Portoni Borsari, Piazza delle Erbe e via fino a Piazza dei Signori e Piazza Mercato Vecchio.

Con mio grande piacere, visto che la mia passione oltre a quella del vino è la cucina, ho notato una maggiore presenza in questa edizione del comparto food, ampliando così la scelta per i visitatori.

Di grande impatto devo dire la struttura/griglia della Macelleria Carlo Alberto, una struttura in ferro in cui gli alimenti vengono appesi e cotti in verticale, ovviamente con il posizionamento si regola il grado di temperatura, prodotto ottimo un galletto ruspante spettacolare.

Dicevamo proposta food molto ampia, dal risotto all’ Isolana Melotti, tipico risotti della tradizione Veronese, riso vialone nano, carne di maiale e vitello e un pizzico di cannella, vari street food dagli hamburgher agli arrosticini

Il consorzio del Monte Veronese con i suoi coni di formaggi, degustazioni guidate e laboratori per imparare a lato pratico come nasce un formaggio, per poi passare a pasticceria e panettoni artigianali. In tutto questo non poteva mancare l’olio d’oliva, presente sul ponte di Castel Vecchio con 4 postazioni tra assaggi e degustazioni sensoriali

Olio evo del Garda

Non dimentichiamo il protagonista della manifestazione, il vino.

Le proposte wine del territorio Veronese sono circa 150, suddivise nei prodotti che fanno conoscere e apprezzare questo territorio nel mondo, Soave, Lugana, Valpolicella, Bardolino, Custoza, Durello, Terra dei Forti, ai giardini dell’Arsenale sono invece presenti le cantine provenienti dal resto d’Italia.

Mi sento di parlarvi in particolare di due dei molti vini assaggiati oggi:

Amarone Ca dei Ronghi

Un colore rosso granato spettacolare, molto persistente in bocca ma con tannini molto delicati e quasi impercettibili, al naso ciliegia e liquirizia ne fanno un vino adatto per una cena di quelle tranquille, senza fretta, dove assaporare in pieno vino e cibo

Amarone Ca dei Ronchi
Amarone Ca dei Ronchi

Lugana 2015 Corte Sermana

Giallo paglierino a tratti dorato, in bocca sentore erbaceo ma anche note di floreali ma soprattutto agrumi, una buona acidità bilancia questo vino al palato, molto equilibrato e persistente in bocca, lo immagino servito ad un aperitivo magari con qualche crostaceo crudo.

hostaria verona
Lugana Corte Sermana

In scena Sparkling Wine

Venerdì 27 settembre ho avuto il piacere di far parte delle commissioni che hanno assaggiato e valutato i 232 vini provenienti da Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna.

Come si capisce dal titolo la rassegna è dedicata ai vini frizzanti, spumanti, metodo Charmat e metodo Classico, 21° sparkling wine festival 2019 grande successo anche in questa edizione che vede coinvolti più di 100 produttori, un mercato quello dei vini sparkling sempre in grande crescita, che sta vivendo negli ultimi anni una grande riscoperta e valorizzazione della bollicina.

I vini che al giudizio hanno ottenuto un punteggio che va da 83 a 100 punti saranno premiati domani domenica 6 ottobre nella splendida location di Villa Venier a Sommacampagna, dalle 19.00 alle 21.30 sarà possibile degustare i vini premiati.

Le commissioni composte da maestri assaggiati, esperti del settore, tecnici e assaggiatori Onav hanno avuto il compito di valutare ogni singolo vino in base ai criteri generalmente utilizzati per la degustazione.

Foto Onav Verona

Vista, olfatto, gusto mediante punteggio e descrizione dei sentori, marcatori, del perlage. Ovviamente degustazione alla cieca, per non influenzare il giudizio in base magari alla cantina di provenienza, alle commissioni solo le informazioni di base del vino.

Foto Onav Verona

Per me la prima commissione di assaggio, tanta agitazione lo devo ammettere, ma alla fine un’esperienza appagante e costruttiva, di grande confronto e crescita personale.

Soave il profumo del vino

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In pieno svolgimento l’ edizione numero 19 di Soave Versus, forte di un 2019 si preannuncia un’ ottima annata, anche se un maggio più freddo e piovoso del solito associato a una grandinata che ha compromesso il 22% della produzione.

Manifestazione che si svolge in una delle location più belle di Verona, il palazzo della Gran Guardia.

Evento che ad ogni edizione é sempre più ricca di iniziative ed appuntamenti, apertura ufficiale delle degustazioni sabato 31 agosto alle ore 18.00.

Gli appuntamenti organizzati per questa edizione dal Consorzio Tutela dei Vino Soave e la Stada del vino Soave sono iniziati già venerdì 30, aperitivo lounge bar Wonder in Wonderland e degustazioni nel loggiato soprattutto rivolte ad un pubblico giovane per insegnare il bere consapevole.

Il Soave da Paesaggio a Patrimonio

Sabato si prosegue alle 17.00 con la conferenza il Soave da Paesaggio a Patrimonio che ha come tema l’ eno turismo, tema sempre di grande attualità, di cui il Veneto fa parte in grande stile sia per la proposta turistica ma soprattutto quella vinicola.

Ad animare la conferenza personaggi del calibro di Federico Quaranta, e varie figure di spicco nel mondo del turismo eno gastronomico.

Domenica che segna anche l’ inizio di settembre è invece dedicata al connubio food e wine, tema che mi stà a cuore, in particolare ai profumi non solo del vino, ai piaceri della carne e a un ragionamento Soave e seduzione.

Soave seduzione

Ho avuto il piacere do partecipare al talk show condotto da Francesca Negri suddiviso in più parti, tema conduttore il Soave.

Soavi fragranze, un’ interessante esperienza olfattiva condotta da Francesco Gini, che ci ha portato alla scoperta delle fragranze che compongono due delle sue fragranze, ispirate al Soave Classico e al Recioto, fragranze floreali erbacee per il primo, dolci e aromatiche per il secondo.

Soavi fragranze

I piaceri della carne, sempre degustando ottimo vino tra queste cru Menini, Sengialta, Costeggiola, Castelcerino, Tenda, Pigno, si è parlato di corteggiamento di seduzione e di come il connubio tra cibo e vino anche in questo senso sia importante. Attraverso la tartare e il roastbeef di manzo di Massimo Santacá è sempre più chiaro il fatto che la materia prima è la cosa fondamentale.

I piaceri della carne

Enrico Croatti eclettico chef primo Italiano stella Michelin in Spagna, esperienze in varie parti del mondo ma in particolare a Los Angeles hanno contaminato nella nota creativa la cucina Italiana, assolutamente esaltandola. Se volete sapere cosa co ha fatto gustare guardate I miei post social martedì 3 settembre.

45 giri di ostica

Food & wine

Mai come quest’ anno si vuole mettere in primo piano una delle eccellenze venete per il vino, il Soave, ma anche alcune perle in tema cibo.

Presenti tipicità come il fagiolo di Lamon, il formaggio Monte Veronese, il prosciutto di Soave, asparago bianco di Bassano e tante altre…

Si vuole anche creare sempre più sinergia con I ristoratori Veronesi che in questi giorni proporranno in particolare abbinamenti con il vino Soave.

Alcuni dei ristoranti che partecipano: Osteria ai Osei, Trattoria tre Marchetti, Bottega Vini, Trattoria all’ Isolo.

Ma anche free tasting da Signorvino nello store di Corso Porta Nuova, dove sarà dedicata un’ area degustazione.

Però la fa da padrone il vino, come detto in precedenza più di 40 cantine propongono o loro vini.

Tutti rappresentanti eccellenti della realtà Soave che sempre più si sta affermando non solo in Italia ma nel mondo.

Personalmente è il vino che mi ha fatto avvicinare a questo mondo, in senso molto positivo lo definisco un vino semplice, ripeto assolutamente in modo positivo.

Semplice da capire, semplice da interpretare, nei sapori nei profumi e nelle sensazioni.

I miei preferiti

Come sempre quando mi reco a questo tipo di manifestazioni alla fine tiro le somme, non ho la presunzione di dire cosa è meglio, semplicemente il mio parere.

Canoso 1876

Una piacevole sorpresa, Cantina Canoso 1876, ho assaggiato I loro prodotti per la prima volta al Versus.

Per molti anni produttori per cantine di spicco del panorama Soave, recentemente hanno deciso di produrre con il loro nome il liro prodotto.

Mi è piaciuto molto Soave Superiore DOCG Classico, 80% Garganega, 10% Trebbiano di Soave, 10% Manzoni Bianco, la zona vulcanica conferisce al vino mineralitá, ma non subendo invecchiamento in legno resta fresco equilibrato per aciditá e morbidezza, sicuramente un vino che può essere affinato in bottiglia per scoprire nel corso del tempo l’ evoluzione.

L’ abbinamento perfetto per me con un crudo di pesce ma dalle marinature importante, pepe e agrumi a farla da padrone.

CANOSO

Corte Moschina

A differenza della precedente i vini di Corte Moschina gia li conoscevo, ho voluto provare l’ unico che mancava all’ appello.

Soave Superiore DOCG I Tarai, il nome deriva dal tipo di coltivazione delle vigne in piccole terrazze, qui il legno c’é e si sente, ma serve, lo rende persistente e corposo adatto in abbinamento a una carne di coniglio o quaglia.

Corte Moschina

La vera Lessinia

A luglio sbirciando il blog mi sono resa conto di non aver mai parlato di Lessinia e dei suoi prodotti.

Succede sempre così, si gira per il mondo e si finisce col trascurare quello che di bello c’è a un’ora da casa.

Ho pensato di chiedere “aiuto” a una persona conosciuta personalmente a giugno, ma che seguivo sui social da qualche tempo.

Un professionista innamorato e appassionato di Lessinia il fotografo Marco Malvezzi

Ho contattato Marco dicendo semplicemente che non mi sarebbe piaciuto visitare il solito posto turistico. Mai come quest’ anno sento il bisogno di cose belle e di realtà vere.

Abbiamo parlato un po’ di vari luoghi, poi mi ha raccontato di Malga Camporetratto e li gli ho risposto MI HAI CAPITA!

Così ci diamo appuntamento per I primi di agosto quando finalmente avranno inizio le tante attese ferie.

Decidiamo per un martedì, giorno meno preso d’ assalto dal turismo mordi e fuggi.

Così tra chiacchere ed aneddoti raggiungiamo la Malga, distante da Erbezzo quel tanto che basta per ritrovarsi quasi soli a guardare il paesaggio.

Ci accoglie l’ aria frizzante dei pascoli, le mucche regine incontrastate dei pascoli e le belle costruzioni che compongono Malga Camporetratto.

La casara del 1802 dove ogni mattina viene prodotto il formaggi tipo monte e la caciotta fresca, dimenticavo che col siero estratto dalla produzione dei formaggi fanno anche la ricotta!

Lessinia La casara

La bellissima stalla della prima metà dell’ ottocento con delle volte semplicemente incantevoli.

Lessinia La stalla

Incontriamo Ettore che dal 1950 è di fatto il malgaro, colui che produce il formaggio, nonostante I suoi 84 anni tutte le estati è qui in malga.

Lontano da disciplinari e schemi troppo rigidi, con il sapere di chi fa lo stesso gesto da sempre, Ettore a primo impatto timido, riservato, ma in realtà una persona che ha ranto da dire.

Intendiamoci, non a tutti, solo a chi ha voglia di stare a sentire.

Poi Renato e Sara, l’ animo giovane di questa realta.

Renato ci fa visitare la casara, illustra come avviene la produzione e la stagionatura del formaggio.

Tipo Monte

In genere del formaggio tipo Monte ne viene prodotta una forma al giorno, unendo il latte scremato della mungitura della sera con il latte munto al mattino.

Si porta il tutto a 35°, si aggiunge il caglio vaccino e dopo circa mezzora la cagliata è pronta per essere rotta, poi si procede a mettere in forma.

Lessinia formaggio tipo Monte

Il formaggio ora può essere messo a stagionare, anche se avrà bisogno di cure continue. Pensate che per ottenere una forma di circa 7 kg occorre circa un quintale di latte.

La produzione in una stagione è di circa 100 forme.

La caciotta fresca

Per la caciotta fresca il procedimento è pressoché lo stesso, il latte unito delle due mungiture viene portato a 30°.

La rottura della cagliata in questo caso è grossolana, questo perché la caciotta va consumata fresca.

Si consuma generalmente dopo 15 giorni un mese.

Sara, con lei il feeling è stato immediato, parlare di km 0 di stagionalità e di progetti futuri e di Lessinia con lei è naturale.

Progetti futuri per la malga ma che non si possono ancora dire!

Che dire ci racconta del formaggio, dei prodotti, dei salumi che oltre ad essere parte del menù proposto in malga sono anche venduti nei vari mercatini a cui partecipa.

Di come anche lei si arrabbi quando sente parlare di fragole a dicembre, se avrete la voglia di andarli a trovare potrete anche voi capire quello che io pensavo da un po’.

Questi luoghi non hanno bisogno del turismo di massa, di aperitivi alla moda o che so io, qui c’è bisogno di gente consapevole che sale in questo luoghi chiedendo permesso.

Perché se decidete di arrivare a Malga Camporetratto che sia a piedi, in auto o in bici tutto quello che vi serve è la pace, una bella camminata e gustare gli gnocchi di malga di Sara, I salumi, formaggi, confetture e giardiniera, senza scordare un buon bicchiere di vino.

Ringrazio Marco Malvezzi per le foto.

I miei gnocchi di patate rosse di Valdiporro e caciotta fresca

Gnocchi di patate rosse di Valdiporro, carletti e caciotta fresca.

Secondo voi circondata da tanta bontà potevo non pensare a una ricetta?

Tornata a casa a Valdiporro dove passiamo le vacanze ho avuto l’ idea, uno dei prodotti tipici di questo paese è la patata in particolare quella rossa, qui trova un terreno nutriente, duro, che le conferisce mineralità e una consistenza croccante.

Erba spontanea che si trova nei mesi estivi in queste zone I carletti, di cui si consumano solo le foglie, dalla consistenza polposa e dalle propritá diuretiche e drenanti.

Non poteva mancare il formaggio, la caciotta fresca che abbiamo gustato a Malga Camporetratto, con il suo gusto di latte fresco dai sentori erbacei, risultato dell’ alimentazione naturale di queste mucche.

Ingredienti per 4 persone:

500 gr di patate

200 gr di caciotta fresca

100 gr di foglie di carletti

50 ml di latte intero

150 gr di farina 0

2 foglie di salvia

1 uovo

sale

pepe nero

olio evo

Procedimento:

Bollire le patate in acqua salata fino a quando saranno morbide, sbucciarle e schiacciarle con una forchetta, lasciare intiepidire.

Su una spianatoia inizia a impastare la purea di patate, farina e uovo, ottenuto un panetto compatto dividete in circa 10 parti.

Con le mani formare dei cilindri, quindi con un coltello tagliare gli gnocchi, circa 1,5 cm.

Schiaccia ogni gnocco su di una forchetta capovolta, si formeranno delle righe che tratterranno la fonduta.

Fai scaldare un filo di olio evo in padella, versa I carletti con le die foglie di salvia tritate, cuoci 5 minuti.

Taglia la caciotta a pezzetti e fai sciogliere in un pentolino a fuoco basso con il latte, aggiusta di sale.

Fai cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata giusto il tempo che salgano a galla.

Scola, condisci con la fonduta, I carletti e pepe nero.

Le Guaite di Noemi Vinitaly 2019

Se devo essere sincera sono arrivata alla 53° edizione di Vinitaly con l’intenzione e l’ispirazione di degustare e scrivere vini Siciliani.

Di descrivere e capire meglio questa regione così distante fisicamente da me ma molto affine per colori e sapori.

Inizio però come consuetudine il mio Vinitaly dal Veneto, la mia regione di appartenenza, luogo del cuore e delle radici.

Proseguo nello spazio dedicato alla FIVI Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, che si occupa di rappresentare la figura del Vignaiolo difronte alle istituzioni, a Roma come in altra sede, affianca e supporta i produttori chi di fatto produce vino dando alla loro categoria appoggio.

Degustando nello spazio Fivi vengo attratta dalla postazione e in particolare dalle etichette di Le Guaite di Noemi.

Non mi vergogno di dire di essere stata attratta in prima battuta dalle etichette, perchè un vino si vendeanche per la cura che si mette all’esterno della bottiglia.

Mi accoglie Noemi solare e comunicativa, sopratutto quando parla del suo prodotto, del suo vino come del suo olio, il suo motto:

Non è questione di moda, di denaro o doveri… è solo questione di Amore.

Un’ amore per la vigna nato a soli 8 anni, quando inizia a incamerare e a  rendere propri quei profumi e  quei sentori che oggi le hanno permesso di prendere in mano l’azienda di famiglia.

Azienda nata nel 1987 quando il padre Stefano Pizzighella acquista un piccolo frantoio a Mezzane di Sotto.

In un secondo momento inizia ad allevare anche la vite nella parte collinare più alta chiamata Le Guaite.

Nel 2002 le vigne iniziano a produrre e di inizia a vinificare i tipici vini della Valpolicella, si perchè Le Guaite vinifica solo in rosso, i vini prodotti sono:

Valpolicella superiore;

Valpolicella ripasso;

Amarone della Valpolicella;

Recioto della Valpolicella;

Tano IGT rosso Veronese;

Tisbe IGT rosso Veneto;

Ma durante la degustazione a Vinitaly la mia attenzione si è soffermata su Solitario IGT rosso Veneto, un vino che sostanzialmente è prodotto con il metodo e le uve che compongono l’Amarone, raccolta a mano, cernita, selezione, appassimento, e qui la differenza, il Solitario fa un mese in più di appassimento rispetto al cugino più blasonato.

Il Solitario nasce per errore come per errore a suo tempo è nato l’ Amarone, chissà che col tempo il successo sia lo stesso.

Un risultato finale al palato entusiasmante, più corposo in bocca di un’Amarone ma allo stesso tempo più armonico e piacevole.

Un vino che io immagino in degustazione in un momento di relax. Un vino da meditazione, per una serata tranquilla magari in compagnia della persona amata.

Abbinato ad un dolce non troppo dolce, penso a una torta foresta nera mono porzione, cioccolato fondente, cacao amaro, ciliegie per le quali è quasi arrivata la stagione ideale nelle nostri valli Venete.

Tortello & Farnito night

Venerdì 5 aprile 2019, il venerdì che precede la partenza della 53° edizione di Vinitaly, trà i tanti eventi previsti in città, già affollata per il vinitaly in the city sono stata invitata a Tortello e Farnito night.

Evento organizzato ai Magazzini dell’Arredamento in centro città a due passi da Piazza delle Erbe, in un’atmosfera rilassata e molto gradevole Farnito Cabernet Sauvignon della Cantina Carpineto, un grande rosso Toscano incontra il Tortello DiVino Dante preparato con grande maestria appositamente per l’occasione dallo del Ristorante La Borsa di Valeggio sul Mincio, e presentato dalla Chef Nadia Pasquali , un connubio perfetto che non solo accompagna il vino ma anche lo include al suo interno come ingrediente.

Il Farnito utilizzato nella ricetta del tortello per cuocere il brasato di manzo, che alpalato si presenta tenerissimo e dai sapori equilibrati, ma anche come ingrediente per la sfoglia, che richiama manco a dirlo il colore del vino nel calice.

Farnito Cabernet Sauvignon
Farnito Cabernet Sauvignon

Una splendida annata il 2013 presentata durante la serata, che con l’estate soleggiata e poco piovosa ha dato origine ad un vino corposo, robusto ma assolutamente armonico, dal colore rosso rubino e di ottima struttura, al naso si percepiscono frutti rossi e al retrogusto una nota speziata di pepe.

Onorata di aver partecipato a questo evento, promosso da una cantina dall’animo green, presente a Vinitaly con la terza generazione di produttori e con il più giovane vignaiolo TOP 100 di Opera Wine, Anton Zaccheo, Carpineto chiude la rassegna con un’importante riconoscimento per un’altro prodotto della cantina Toscana, il Chianti Classico Gran Selezione 2015, premiato con 95 punti da Wine Spector Insider, vino frutto delle cure e della passione dell’enologa Caterina Sacchet.

Le tre generazioni di Carpineto Wine

VINIFERA 2019 vini artigiani dell’ Arco Alpino

La prima settimana di primavera, al centro delle Alpi, tra le montagne del Trentino, nel cuore di Trento si svolge Vinifera, uno spazio aperto dove assaggiare idee genuine, incrociare sguardi autentici, stringere mani artigiane e affudarsu a cuori appassionati. Un luogo dove incontrarsi, confrontarsi, discutere, e vedere con il naso, con gli occhi, con la bocca, con l’ istinto. Vinifera

Vinifera seconda edizione, una manifestazione in crescita, preceduta da diversi appuntamenti che portano al 23 e 24 marzo 2019, l’ appuntamento è con 73 vignaioli dal Friuli alla Valle d’Aosta ed eccellenze del territorio per il food.

Un viaggio nel vino di nicchia,quello dei piccoli produttori, attraverso anche degustazioni guidate in abbinamento a formaggi e salumi, degustazioni alla cieca promosse dall’associazione Il Viticcio dove ci si può mettere alla prova i propri sensi.

Sono organizzate anche degustazioni guidate che percorrono l’Arco Alpino in un viaggio geo sensoriale, per arrivare fino ai cibi fermentati, i giovani vignaioli, i vitigni resistenti PIWI, vigneti conosciuti anche come super bio, permettono di eliminare quasi del tutto i trattamenti e di produrre vini nel totale rispetto dell’ambiente.

Detto ciò ora vi lascio qualche nota sui 3 vini che più mi hanno impressionato oggi:

Malga ribelle di Farra di Soligo TV, 3000 bottiglie annue, 200 mt sul livello del mare terreno leggermente argilloso, uve vendemmiate a mano, un’azienda a ciclo continuo, assaggiato Vitale un grande metodo classico appartenente alla denominazione Valdobbiadene DOCG non filtrato.

Vitale

Ci spostiamo ora in Valle d’Aosta cantina Vintage a St. Cristophe Aosta, terreno roccioso morenico, altitudine 480-640 mt sul livello del mare, assaggiato un grande priè de blanc in stile ossidativo, un vitigno autocnono della Valle d’Aosta a piede franco, Vintage produce L’or du Mont

L’or du mont

Il terzo vino di cui vi parlo è un Lagrein rosè della cantina Reyter di Bolzano, 10000 bottiglie l’anno, terreno porfirico e morenico dei fiumi Talvera e Isarco zona Bolzano, Calcareo a Caldaro. Leggermente più carico di colore rispetto ai rosè a cui siamo abituati, nel bicchiere però rispecchia a pieno le caratteristiche di questo tipo di vinificazione.

Lakrez